Che il Pd possa riprendere la centralità del gioco politico in un discorso di alternativa al centro destra è oggi meno probabile di ieri. Letta ha dato stabilità al gruppo dirigente ma non è stato capace di rendersi protagonista tra la gente cui evidentemente non basta la figura rasserenante e mediatrice di un Pd che si erge a difesa del Governo e vorrebbe una presenza più forte sui temi degli squilibri, delle difficoltà economiche del Paese, della salvaguardia degli interessi generali in un momento in cui le ombre della guerra proiettano difficoltà notevoli per la vita quotidiana degli italiani. Lo ha capito il capo del Movimento Cinque Stelle che ha rosicchiato la corda con cui il Pd lo voleva tenere a guinzaglio e si è ripresa tutta la libertà di contestare l’ atlantismo un pò servile che questo Governo sta ponendo in essere. Andando avanti di questo passo, non c’è da prevedere che il Pd cresca nei sondaggi ed è più verosimile pensare che intorno a quel 21 per cento si possa mirare a mettere in cantiere un campo larghissimo che va da Azione ai Verdi, ai centristi,alla sinistra, con I cinquestelle che si ritagliano un ruolo di autonomia da far pesare in chiave elettorale. Chi si aspettava un avanzamento del fronte di centrosinistra, capace di sfruttare gli errori grossolani della Lega , è rimasto deluso da un Pd che non spiega le vele , non incalza,non batte I territori, non porta energie nuove e non ravviva le energie sopite. Si vivacchierà probabilmente sulla reazione dell’elettorato del Nord che ha visto concludersi la parabola della destra e francamente ha deciso di chiudere con certe esperienza, mentre il Sud è oggettivamente un terreno più ostico, nel quale le delusioni di alcune esperienze di centrodestra non hanno indirizzato l’elettorato verso il passato ma lo hanno reso disincantato, deluso e più incline ad estraniarsi dalla vita politica. In Basilicata il nuovo non arriva , da nessuna parte, mentre il vecchio si organizza con le armi che ha e con i generali plurimedagliati che possono vantare ancora un certo seguito. La storia è tutta qui. Ancora una volta il Pd , incapace di portare avanti un discorso di rinnovamento, si organizza con le alleanze che sono funzionali e che non si incrociano sul terreno del potere, come una volta facevano I Baroni e I marchesi per difendere le loro terre. Così si inseguono le voci di un nuovo asse tra Sant’Arcangelo e Lauria, teso a ipotecare le poche postazioni che sono rimaste, mentre è ancor in alto mare quel ritorno a casa di Speranza, che alcuni vedono come una opportunità ed altri come una minaccia allo status quo. In tutto questo il neo segretario del Pd sembra incapace di ergersi al di sopra delle parti e di dare un messaggio personale di cambiamento. Così che già alle amministrative di prossima attuazione, gli altri partiti si organizzano come se non ci fosse una coalizione, ognuno piazzando gli uomini nelle liste indipendentemente dal colore che assumono. CI fosse stato un Governo regionale più solido, più concreto, meno evanescente, questo centrosinistra troverebbe ancora le urne secche. Beati loro che si accontentano di campare sugli errori degli altri. L’orizzonte politico si è ristretto alle convenienze di qualche persona. Tout va bien, madame la Marquese.
CENTROSINISTRA NON PERVENUTO
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