Con una delle migliori prestazioni dell’esaltante stagione che sta vivendo, il Potenza si sbarazza con relativa facilità della Cavese, conferma e rafforza il quinto posto, arriva alla tredicesima gara utile consecutiva e manda in sollucchero i quasi quattromila tifosi accorsi al Viviani. E stato un predominio assoluto da parte della squadra allenata da Raffaele che fin dalle battute iniziali ha fatto capire agli avversari campani che per loro sarebbe stato un pomeriggio difficile e di grande sofferenza. Novità di formazione per il tecnico siciliano dei rossoblù che si affida sempre alla difesa a tre, priva di Giosa infortunato, schierando Sales e Sepe ai lati di Emerson, ma trattandosi di una gara da vincere, presenta il tridente offensivo con il giovane Longo insieme a Guaita e Franca e sacrifica un centrocampista rispetto a quelli normalmente messi in campo in quasi tutte le partite precedenti. Rispolverando Coppola insieme a Dettori e affidando a Coccia e a Panico le corsie esterne. L’ importante sfida alla Cavese è stata preparata nel migliore dei modi perché, come ci ha confidato Raffaele a fine gara, già da martedi scorso la sua intenzione era quella di presentare una formazione votata all’attacco. Naturalmente preoccupandosi di trovare le giuste soluzioni per assicurare alla squadra da mandare in campo il massimo dell’equilibrio. Quello che era stato preparato con grande scrupolo nel corso degli allenamenti è andato oltre le più rosee previsioni perché il Potenza in campo è stato letteralmente perfetto. Basterebbero i dati statistici della partita per avere un’idea esatta del dominio assoluto sulla Cavese: quattro reti, altre due annullate, una serie infinita di azioni offensive ottimamente congegnate e nemmeno un pericolo per il rientrante Breza che è stato spettatore non pagante della partita. Le scelte di formazione e anche quelle più squisitamente tattiche, adottate da Raffaele, si sono dimostrate azzeccate tanto da far passare inosservate le assenze importanti per squalifica e per infortunio di tre potenziali titolari come Ioime, Giosa e Matera. E anche il pubblico ha mostrato di apprezzare non solo il rotondo risultato, ma anche il gioco espresso da Dettori e compagni. Pubblico che, all’entrata in campo delle squadre, ha messo in scena una bella coreografia colorando di rosso e blù tutti i settori dello stadio Viviani. Si è discusso al termine della gara dove arrivassero i meriti del Potenza e quante fossero state le colpe della Cavese per un pomeriggio cosi nefasto. La verità e che il Potenza ha offerto una grande prestazione in lungo e il largo che ha stordito la squadra di Modica che non è stata mai capace di abbozzare una qualsivoglia reazione. E quindi, per gran parte, sono stati superiori i meriti del Potenza piuttosto che i demeriti degli avversari. Ai quali si può forse imputare, aldilà della prestazione di ogni singolo giocatore, una condotta di gara quasi votata al suicidio con la difesa molto alta e con l’uso smodato della tattica del fuorigioco. Ma non dimentichiamoci che Modica è un allievo a tutto tondo di Zeman e che non deroga quasi mai dalla sua filosofia calcistica. Anche se a fine partita l’allenatore della Cavese ha avuto parole durissime per i suoi giocatori che, a suo dire, a Potenza hanno indossato solo la maglietta lasciando tutto il resto nello spogliatoio. Di fatto mostrando di essere scarichi mentalmente per un appuntamento cosi importante e di non aver onorato la maglia mancando di rispetto ai tanti tifosi arrivati al Viviani. Modica non ha nascosto che già oggi ci potrebbero essere provvedimenti clamorosi dopo la disfatta di Potenza. Tutt’altra atmosfera si è registrata nel clan rossoblù con la soddisfazione molto evidente da parte di tutti per quest’esaltante vittoria. Vittoria già annunciata fin dalle prime battute di gara con la partenza a razzo dei rossoblù e l’annullamento di due gol segnati da Longo e Sepe per fuorigioco e legittimata poi dalle due reti, nel finale di primo tempo, del giovane Longo con un diagonale preciso sull’evidente errore della difesa campana nell’applicazione della tattica del fuorigioco e di Guaita che si traveste da Franca e sul delizioso cross di Dettori batte di testa il portiere avversario. Partita già in ghiaccio nel primo tempo ma la squadra di Raffaele non si accontenta di gestire il risultato nella ripresa ma continua imperterrito ad attaccare arrivando al tris ancora con il giovane Longo su assist di Coppola e poi arrotondando con una percussione devastante di Guaita che si beve Lia in velocità e poi mette al centro un cross rasoterra che Ricci spinge in rete da pochi passi. Pur non lasciando per niente l’iniziativa agli avversari, il Potenza provvede alle cinque sostituzioni con i giocatori subentrati che cercano le occasioni per mettersi in evidenza. Voti molto alti per tutti quelli scesi in campo all’inizio e con note di particolare merito per Leo Guaita, imprendibile sulla destra e a segno di testa, per il giovane 98 Longo già al quarto gol in maglia rossoblù, per Ciccio Dettori semplicemente dominatore nella zona nevralgica del campo e assiduo frequentatore della metà campo della Cavese per assistere i suoi compagni di attacco e per il quasi quarantenne Emerson che dirige da par suo il funzionamento perfetto del pacchetto arretrato. Non disdegnando affatto la partecipazione, con il suo magico sinistro, alla costruzione del gioco della sua squadra. Come si dice, la classe non è acqua. Ma un voto altissimo merita anche Raffaele per come ha preparato la partita e per tutto il cammino esaltante che sotto la sua guida sta facendo il Potenza. Cammino che domenica prossima prevede la trasferta sul campo di Trapani che, con la netta sconfitta subita ad opera della Juve Stabia, può dire addio ai sogni di conquistare il primo posto. E contro un Potenza cosi in salute, non sarà per lo sfiduciato gruppo di Italiano impresa agevole superare il Potenza. foto di michele salvatore