ANTICHI MESTIERI, RIVISTI E….SORRETTI

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by MARINA RIVIELLO

ANTICHI MESTIERI RIVISTI SORRETTI

Si dice che la necessità aguzza l’ingegno e, ad analizzare un certo fermento che sembra muoversi nella fascia giovanile, si direbbe che la necessità ha superato i limiti di guardia e i giovani, volenti o nolenti,escono dalle case dei genitori per cercarsi un avvenire che le Istituzioni non garantiscono. I cervelli muovono per prima le gambe perchè hanno più possibilità di competere in un mondo aperto e contano sugli studi e sulla professionalità che la famiglia è riuscita a dar loro.

Ma c’è anche chi non può permettersi  di andare fuori. E per questi la situazione non è semplice perchè , al di là del mantenimento di una formazione che troppo spesso si dimentica di formare figure che oggi possono spendersi sul mercato, non esiste come in altri Stati più organizzati un sistema sinergico scuola-lavoro che consente di ritagliare la preparazione scolastica in un quadro di crescita più generale. Ciononostante qualche novità sembra arrivare dall’incoraggiamento alle start up e , cosa che a prima vista sembra incredibile, dal recupero, in chiave moderna di antichi mestieri che appaiono in grado di soddisfare la necessità minima di una vita professionale autonoma. Sono tornati i sarti per rimettere insieme con eleganza vecchie stoffe, sono tornati i giovani verso l’imprenditoria agricola e zootecnica, la piccola ristorazione, l’e commerce, l’arte della stampa con tecniche moderne e digitali, il giornalismo on line che consente con pochi soldi di far veicolare idee e problemi. Sembrerebbe insomma, ma è tutto da dimostrare, che la ripresa sia paradossalmente nella nostra semplicità, nelle nostre tradizioni, e che rispetto a questo bisognerebbe scoprire strumenti nuovi di sostegno, che non vadano verso il semplice contributo all’avvio di un’attività individuale ma in un sostegno progettuale e di fattibilità che dia loro idee, spieghi come aggiungere valore a valore,cerchi di metterli insieme in forme inedite associative o cooperativistiche. C’è una green economy che può aiutarli a creare il nuovo, a valorizzare le cose speciali, l’ambiente, il turismo, come si è fatto straordinariamente bene a Pietrapertosa e Castelmezzano. Ma per far ciò si deve stimolare, in forma programmatica ed organizzata, il recupero di queste professionalità indirizzando i giovani verso tali scelte che restituirebbero nuova linfa all’economia ed al settore terziario locale. La parola “mestiere” evoca nelle nostre menti una serie d’immagini che possiamo collegare alla manualità, alle botteghe artigianali, a lavori eseguiti da veri e propri maestri che si esprimono con gesti antichi e spesso inimitabili. Non tralasciamo che un mestiere nasce soprattutto dalla fantasia, dalla passione e dall’amore di chi lo esercita. Oggi c’è una corsa all’innovazione, alle nuove start-up informatiche ma il bisogno di risparmiare denaro grazie ad abili artigiani che riparano ciò che si rompe, di prodotti a km0 e rapporti locali è tuttavia incombente. Il che non significa tornare indietro, de-evolversi, ma prendere l’esperienza del passato e adattarla in una chiave più moderna alle esigenze attuali. Ad esempio, una sartoria web, botteghe dove si crea bigiotteria artigianale e si vende su canali internet, falegnami, saldatori e fabbri che coniugano l’arte con l’artigianalità. Sottolineo che purtroppo anche le professioni non “antiche” ma che provengono dalla scuola pubblica stanno scomparendo perché la scuola si è troppo indebolita e sforna ogni anno ragionieri, geometri, periti, programmatori informatici ecc. con scarsa formazione.

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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