ACQUA, LUCANI COME SFRATTATI DI CASA

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E’ bastata una primavera con pochissima pioggia perché tutto il grandioso apparato infrastrutturale delle dighe lucane si dimostrasse inadeguato a coprire i fabbisogni delle utenze domestiche, agricole e industriali della Basilicata. In più ,come Regione, abbiamo da alcuni mesi nessuna voce in capitolo sulla distribuzione idrica , giacchè la titolarità della risorsa è passata in capo allo Stato , in una sorta di autonomia alla rovescia dove lo Stato accentra le risorse della nostra regione, ci toglie anche quello che il Padreterno ha messo a nostra disposizione per poi dirci che le Regioni che hanno i soldi se li possono tenere e quelle che non ne hanno si arrangino. Siamo appena all’inizio dell’estate e la situazione è già drammaatica al punto che una città capoluogo come Potenza che non ha mai sofferto nella sua storia la mancanza di acqua per usi domestici, si trova ad essere in ginocchio. L’emergenza almeno è servita a fare aprire gli occhi sulle storture che ci sono e sull’incapacità delle istituzioni a fronteggiarle: Abbiamo appreso così che nel corso dell’inverno alcune dighe vengono alleggerite di acqua perché non sono collaudate , così riversando in mare milioni di metri cubi. Come abbiamo appreso che altre dighe andrebbero sfangate perché gli invasi si sono riempite di pietre e di terra e tolgono posto all’acqua piovana quando arriva.  E che  appalti per cifre importanti che dovevano essere fatte da venti anni sono appena entrati nella fase operativa. Una situazione assurda rispetto alla quale non c’è una sola parola chiara da parte della principale Istituzione regionale, che dovrebbe avere almeno la decenza di spiegare come e perché si sia arrivati a questa situazione, con opere che latitano, altre solo sulla carta e progettazioni sempre in itinere. Su questa storia dei collaudi mancati, poi c’è qualcuno che parla di scandalo vero e proprio. Ci sono dighe, vedi quella del Pantano che da cinquant’anni alleggeriscono il carico aprendo le paratie, come dire che un collaudo non si è riusciti a farlo in mezzo secolo e oggi è inutile perché la diga è da risistemare completamente . E poi c’è da chierdersi che fine hanno fatto le promesse politiche di dare uno spazio nel consiglio di amministrazione del nuovo ente nazionale per le acque nel mezzogiorno alle Regioni considerate serbatoi idrici nazionali. E’ mai possibile che dobbiamo vedere una risorsa gestita da altri, controllata da altri, distribuita da altri al punto che da padroni siamo diventati garzoni . Silenzio su tutto, mentre monta la rabbia dei lucani. Che sono uomini tranquilli, ma solo fino ad un certo punto. Rocco Rosa

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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