AMBIENTE: GRANA, GRANE E GRANELLA

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BY ROCCO ROSA

Io non so se chi di dovere si organizzerà in questa direzione ed ho speranza che almeno il neo istituito Osservatorio ambientale, che deve coordinare meccanismi, regole e risultati della protezione dell’ambiente in Basilicata, sappia rispondere alla vera e unica richiesta dei cittadini rimasta inevasa in questi ultimi venti anni, da quando cioè si è scoperto che l’ambiente era un affare per molti e che come tale andava mantenuto sotto silenzio. Questa priorità è la conoscenza dei fatti, di quello che risulta, di quello che viene accertato, di quello che viene disposto .Non fosse per qualche rompiglione, testardo e deciso (sia esso giornalista o tecnico dell’ambiente o battagliero presidente di Associazione), non saremmo probabilmente a commentare il disvelamento di verità nascoste e non ci sorreggerebbe quella speranza che, dopo quanto è successo, tutto è destinato a cambiare. “Rompiglioni” su cui è doveroso aprire una riflessione che vada oltre il ringraziamento per quello che hanno fatto, combattendo, come succede in provincia, contro il perbenismo, l’assuefazione, l’omaggio ai potenti. Ma erano cose che superavano ogni immaginazione, il che francamente alimentava un pò di scetticismo verso quelle verità gridate. Così come per anni c’è stato un parlare alla luna sulla Siderpotenza e chi era deputato a tranquillizzare la popolazione, avendone anche una responsabilità giuridica, o si è girato dall’altro lato oppure si è incamminato lungo la strada già sperimentata del “tutto a posto”: minimizzare, chiarire senza fare chiarezza, assicurare, promettere. Poi è arrivata la magistratura e la musica è cambiata, con la proprietà che, contrariamente a quanto accaduto a Taranto, è corsa ad applicare quelle prescrizioni dell’AIA rimaste lettera morta e a convogliare finalmente i fumi interni alla fabbrica che fuoriuscivano semplicemente dai finestroni e dalle ampie aperture laterali: come dire che  il camino c’era ma i fumi uscivano di lato. Le raccomandazioni dei periti non riguardavano solo il corretto convogliamento delle emissioni ma anche la gestione del rottame ferroso e la lavorazione della granella che essendo materiale che si può disperdere nell’ambiente andrebbe tenuto sotto copertura. Da quanto è dato vedere questo adempimento è ancora disatteso, ma ufficialmente nessuno sa che cosa è stato fatto o che cosa è stato programmato. Ecco, appunto, non sappiamo. Non vogliamo entrare in cose giudiziarie, ma è un pò sconfortante ammettere che le sole novità che hanno consentito di conoscere i problemi sono venuti su input dell’attività inquirente, la quale non ha liquidato come cazzate e approssimazioni scientifiche le denunce che arrivavano da chi aveva conoscenza dei problemi e determinazione a denunciarli pubblicamente. Ne consegue che ci vogliono nuovi comportamenti perchè è inimmaginabile che le autorità civili possano continuare a rispondere come le tre scimmiette, dovendo invece da ora vedere, sentire e sopratutto parlare.

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

1 commento

  1. Infatti, fino a prova contrario lo stabilimento è ancora sotto sequestro giudiziario. Del monitoraggio in continuo neanche a parlarne, la diossina trovata nell’aria due anni fa si son perse le tracce e la granella riempie i piazzali della Sider che ha acquisito due stabilimenti adiacenti. Il tutto mentre la città continua a circondare la ferriera….

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