Non voglio frenare gli entusiasmi, ma le dichiarazioni di Braia all’esito dell’assemblea nazionale di italia Viva, sembrano un modo per darsi coraggio, di fronte ad un cammino che comincia in grande salita. La verità è che ancora una volta si è dimostrato che chi se ne va ha sempre torto e difficilmente viene premiato. Ma quello che più conta dal punto di vista politico è che i conti che Renzi si era fatti alla vigilia non tornano: Berlusconi gli ha sbarrato la strada con quel suo andarsi a sistemare nelle braccia di Salvini, e la Meloni che drena tutti quei moderati di centrodestra, passando come la figura più spendiibile di quello schieramento. Con la strada sbarrata a sinistra e con quella che si sta chiudendo a destra, il leader fiorentino si trova in un vicolo cieco, che è una gabbia insopportabile per le sue ambizioni. Qualcuno mette in agenda un ulteriore strappo nel Governo, ma per come si è inimicato i cinque stelle, non credo che troverà in qualche nuovo esecutivo più spazio di quanto ne abbia avuto ora. E questa incertezza pesa sull’intero Movimento, soprattutto nella sfera dei parlamentari che , conti alla mano, si vedono decurtate di parecchio le proprie chances di ricandidatura. Tutti quei parlamentari di cui gode dovrebbero essere numericamente il traguardo di questa prima parte dell’avventura, ma ,per conseguire il risultato di tenere quello che ha, tutto può fare fuorchè provocare il ritorno alle urne. E’ vero che anche i cinque stelle sparirebbero, ma , ad oggi, la compagine renziana, si e nò, porterebbe una pattuglia che non arriva alla due cifre. E non deve neanche essere un caso che nella nomina dei responsabili provinciali e cittadini abbia scelto o persone della prim’ora, vedi Fausto de Maria, il più coerente, il più convinto e il più disinteressato fan renziano, oppure giovani, braccia fresche per seminare un campo che doveva essere un latifondo e che si sta dimostrando un orticello. Rocco Rosa
BRAIA SI FA CORAGGIO DA SOLO
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