Carcere, peggio della pena di morte

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ANTIMO DI GERONIMO 

Una pena peggiore della morte. È la reclusione:la sanzione che il codice penale commina per punire i reati. Vale a dire, comportamenti illeciti considerati antisociali e di tale gravità da giustificare la restrizione della libertà personale. Lo diceva Tommaso Buscetta, il boss mafioso che in carcere c’era stato 8 anni. E la pensano allo stesso modo i detenuti che si suicidano, preferendo la morte al carcere. Non fa notizia. I telegiornali non se ne occupano. Salvo ieri. Perché il suicidio di un detenuto nel carcere, di appena 32 anni, ha scatenato una rivolta. Non è riuscito a sopportare l’idea dirimanere in carcere fino a maggio. E se n’è occupato il telegiornale.Quello che la tv non dice, però, è che il codice penale prevede una miriade di reati che puniscono comportamenti di uso comune. Come, per esempio, orinare in una piazzola dell’autostrada, parlare male di qualcuno in sua presenza o in sua assenza e tanti altri comportamenti, più o meno riprovevoli, per i quali il codice commina la reclusione. E non è vero che in carcere non ci va più nessuno: le carceri italiane sono sovraffollate e i suicidi non avvengono solo tra i detenuti, ma anche tra le guardie carcerarie. E sono diffusi quasi quanto quelli tra i carcerati. La politica ha il dovere di occuparsi del problema depenalizzando i reati bagatellari e migliorando la qualità della vita dei detenuti negli istituti di pena. Anche se fa perdere voti. Magari senza attendere che il blocco della prescrizione cambi la composizione sociale della popolazione carceraria.
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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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