Il Catasto delle Grotte d’Italia raccoglie i dati sulle cavità naturali scoperte in Italia fin dalla nascita della moderna speleologia, oltre un secolo fa. A partire dagli anni ‘50 la gestione del Catasto è stata affidata alla Società Speleologica Italiana, mentre la proprietà dei dati rimane dei singoli o delle associazioni che li hanno forniti. Attualmente sono registrate a catasto oltre 35.000 cavità naturali, per due terzi concentrate nelle regioni del nord. Il catasto delle Grotte della Basilicata è’ una struttura nata nel 1923 grazie all’opera del Professore Franco Anelli all’epoca in cui lo stesso era presidente delle Grotte di Postumia, allora Italiane. Le prime schede catastali usate in quell’epoca portano impressa l’intestazione “Regio Catasto delle Grotte d’Italia”. Solo in epoca più recente il catasto è stato spostato da Postumia a Bologna e successivamente a Castellana Grotte, dove a tenerne custoditi i dati continuò il professor Franco Anelli, direttore delle famose grotte turistiche da lui scoperte. Successivamente, il suo assistente, Franco Orofino ebbe l’incarico dal professore Anelli di prendersi cura del Catasto delle Grotte della Puglia della Basilicata e della Calabria. E dal 1975, grazie anche alla collaborazione attiva degli Speleologi del Gruppo Geo Speleo Valle del Noce di Trecchina, il numero delle grotte lucane inserito nell’elenco crebbe notevolmente. Alle prime 14 grotte se ne aggiunsero altre 100 in pochi anni. Sempre Orofino, insieme agli speleologi di Trecchina condusse uno studio sulla costa e sulle grotte della costa Marateota. Purtroppo nel 1985 Orofino, causa una grave malattia, venne a mancare. La mancanza di un curatore catastale si sentiva e non pochi erano i problemi. Nel 1987 il Prof. Paolo Forti, docente presso l’Università di Bologna e presidente della Società Speleologica Italiana, trasferì in Calabria ed in Basilicata i rispettivi catasti affidandoli al gruppo Sparviere di Alessandria del Carretto ed al Gruppo Geo Speleo Valle del Noce di Trecchina. Fu festa grande fra gli speleologi locali. Il numero delle grotte censite lievita nel tempo fino a raggiungere nel 1992 quota 200. Per festeggiare la meta raggiunta, fu pubblicato, a cura della sede regionale del Catasto un opuscolo con l’elenco completo delle prime 200 grotte catalogate in Basilicata.
Passarono pochi anni ed il numero raggiunse quota 250. In tale occasione l’ufficio stampa del Consiglio Regionale della Regione Basilicata diretto dol Dott. Rocco Rosa, volle dedicare alla speleologia uno dei quaderni tematici della rivista Basilicata Regione. Venne pubblicato un interessante volume: Grotte ed Aree Carsiche della Basilicata con l’elenco completo delle grotte censite in Basilicata. Fotografie, rilievi topografici, dati catastali e quant’altro necessario per la divulgazione dell’ambiente sotterraneo della Basilicata. Al momento le grotte inserite in catasto sono circa 350. Maratea ha il numero più elevato nel proprio territorio, al secondo posto Balvano ed al terzo Trecchina. In effetti il lagonegrese è l’area con il maggior numero di grotte inserite in catasto. Sono numerose le grotte marine, tutte ubicate sulla costa tirrenica, caratterizzate da una doppia azione genetica: marina e carsica. Al momento la grotta più profonda della Basilicata risulta essere la Grotta di Castel di Lepre di Marsico Nuovo con 146 metri di dislivello dall’ingresso, al secondo posto in graduatoria la Festola Grande con 136 metri (a Trecchina). La cavità più estesa, invece, è la Grotta del Dragone di Maratea con oltre due chilometri di gallerie, cunicoli, pozzi e meandri. Sono ancora poche le grotte della Murgia Materana, oggetto di studio e catalogazione, ma non ancora inserite nel catasto.
E’ in programma, per il prossimo anno, la pubblicazione dell’aggiornamento dei dati delle grotte inserite nel Catasto Grotte ed Aree Carsiche della Basilicata. Pubblicazione che sarà curata dal Gruppo Geo Speleo Valle del Noce e dal Centro di Speleologia Marina in collaborazione con la sede regionale del catasto. Per contattare il catasto grotte ed aree carsiche della Basilicata telefono 338-5973541 oppure catastogrottebasilicata@gmail.com
Il database delle grotte italiane all’indirizzo http://www.speleo.it/wish/search1/progetto_wish.html mentre il notiziario delle notizie speleo non solo italiane al sito http://www.scintilena.com