PIETRO SIMONETTI
Esistono un linguaggio, una pratica, un percorso che dovrebbero generare paura e conseguenze.
La paura di un declino che non e’autoritarismo ma semplicemente populismo e potere. Che non riguarda un solo schieramento. Si dice che si vuole ” prendere” la Basilicata. Ma prendere che cosa? E per fare che cosa?
E’ una incursione che si fa nella generale smemoratezza che si collega al non ricordo delle condizioni di una regione passata dalla miseria del dopo guerra alle condizioni attuali ,anche per l’effetto delle lotte contadine e del febbraio lucano degli anni settanta.
Ecco, la smemoratezza che si coniuga con la depressione di tanti che protestano “tastierando”, e magari sono protagonisti del lavoro nero, dell’evasione contributiva e dello sfruttamento di lavoratori e migranti.
Abbiamo nelle liste significativi esponenti dell’economia della illegalità.
Vi figura anche un noto intermediario del caporalato.
Attraverso la demolizione quotidiana delle strutture istituzionali, enti locali compresi, del sistema delle imprese e del lavoro, si e’ costruita, anche per effetto di una comunicazione che vive di precariato e di salari da fame, una immagine di una regione depressa, inquinata, senza lavoro, senza prospettiva e con cervelli in fuga.
Salvo poi apprezzare Matera 2019, come se non fosse in Basilicata.
La realtà è diversa ma prevale il falso ed il virtuale. Mettete nel Pil regionale il 40% dell’ economia regionale e del lavoro in nero e sorpassiamo i Tedeschi.
Il fatto che si scoprano oggi, in campagna elettorale, le bellezze della Basilicata, da chi non è mai venuto, il fascino dei beni culturali e non anche delle attivita’produttive. Eppure la Fca di Melfi è la fabbrica più produttiva in Europa, la Basilicata è la regione del sud con il maggiore tasso di attivita’ manifatturiere.
Sulla energia, sono stati costruiti oltre 9000 pali eolici per salvaguardare l’ambiente! , mentre si rivendica l’aumento delle royalty sapendo che ogni litro di petrolio è gravato da oltre il 75 di tasse alla pompa. Altro che fondo sovrano alla norvegese!.
La Basilicata e’ la prima regione per reddito di cittadinanza e lavoro utile: circa 14 mila utilizzati in attivita’ ambientali e di reddito.
Il Sud, la Basilicata, indicati fino a qualche mese fa come fameliche sanguisughe del nord oggi vengono indicati come paradisi per turismo ed altro.
Siamo di fronte alla pratica del trasformismo : solo caccia al voto per fare quello che si ha veramente in mente . Cioè meno Sud, meno diritti, meno occupati e più’ razzismo.