La vita quotidiana in un altro paese porta a scoprire ogni giorno nuovi dettagli di una cultura affine, ma certo non uguale alla propria.
La climatizzazione, ad esempio. Come dice Beppe Severgnini, mentre gli italiani hanno un certo pudore ad alterare il ritmo normale delle stagioni, negli Stati Uniti non ci si fa scrupolo di rovesciare la normalita’. Che poi pero’ si vendica. In estate, tutto il Midwest e’ una conca infuocata e umida, priva di montagne significative che facciano un po’ da barriera, attraversata da grandi corsi di acqua. Temperature spesso vicine ai 40 gradi, umidita’ mai sotto l’80%. Attraversare il parcheggio per andare al supermercato puo’ essere una sfida impegnativa, se soffrite di pressione bassa. Una volta varcata la soglia, pero’, venite colpiti in fronte da una mazzata gelida – o almeno percepita come tale – proveniente da aria condizionata ferocemente a palla, che abbassa di colpo la temperatura ambientale da 40 a 25 gradi: passati i primi 3 secondi di sollievo, viene la pelle d’oca. Il corpo pero’ si abitua quasi subito, purtroppo, e quindi finita la spesa uscite con le buste o il carrello, e venite ri-colpiti in fronte dalla mazzata caldoumida che vi ha atteso pazientemente fuori, per stroncarvi definitivamente le ginocchia. Tutta la giornata e’ cosi’: qualunque luogo all’esterno e’ un forno a vapore, qualunque luogo all’interno, case private e automobili comprese, e’ un frigorifero con la ventilazione. Se siete persone sensibili, il disagio e’ costante: avrete sempre freddo o caldo, e arriverete (come la sottoscritta) a uscire col giacchettino in borsa nonostante il clima simile a quello di Calcutta.
La pista ciclabile. Qualcosa e’ cambiato, nel mio amato Parco Francis, il quadrilatero di delizie boschive, erba verde rasata e fiori, perfetto per il jogging. Tutto intorno, l’amministrazione comunale ha deciso di istituire una pista ciclabile. La strada, che prima era un ampio vialone con due enormi sensi di marcia (quasi quattro) ora e’ sistemata cosi’, da sinistra a destra: corsia ad andare (ristretta), corsia a tornare (ristretta), PISTA CICLABILE, parcheggio a pettine, che prima era proibito o consentito solo paralleli al marciapiede. Senza una barriera, un cordolo, un muretto, una siepe. Solo una striscia a terra. A me pare pericolosissimo, ma i ciclisti locali la affrontano invece con entusiasmo, mostrando una fiducia nella civilita’ altrui che in Europa, o forse solo in Italia, abbiamo perso da tempo.
Gli spettacoli dal vivo. Le associazioni che gestiscono il parco hanno cura di organizzare ogni domenica un concerto dal vivo, nel cuore del verde, sotto gli alberi. L’organizzazione NON comprende le sedie per il pubblico, del resto e’ tutto gratis. E’ possibile dunque assistere alla consolidata modalita’ americana di partecipazione a spettacoli dal vivo, che possono essere il concerto ma anche il comizio, o i fuochi d’artificio del 4 luglio. Si fermano le automobili, ove consentito. Ne scendono vecchietti in calzoncini corti o famiglie con bambini, che aprono il bagagliaio e scaricano. L’attrezzatura media e’ composta da:
- sedie da campeggio pieghevoli, nella loro custodia, che sembra quella delle canne da pesca. Dimenticate i sediolini italiani, queste sono poltrone, con tanto di braccioli e schienale e buchi per allocare lattine o bottiglie;
- copertina di plastica da stendere a terra, sotto le sedie, per evitare l’umidita’ che sale dall’erba e potersi togliere le scarpe e poggiare i piedi nudi;
- cooler grande quanto una Panda, contenente generi di conforto immersi nei cubetti di ghiaccio: birre, ovviamente, ma anche soda ovvero bibite gassate e zuccherate, tavolta sandwiches, o altro cibo adatto ad essere consumato all’aperto;
- le nonnette piu’ accorte hanno anche uno spray antizanzare per se’, e uno da spruzzare tutto intorno alle sedie, per scoraggiare pappataci e simili.
Il tutto, equamente suddiviso fra i membri della famiglia, viene portato in un luogo qualunque davanti al palco (e’ tutto libero, tutto gratis, scegli il posto che ti piace e piazzati) e si monta il mini accampamento. Serenamente si assiste allo spettacolo, serenamente si smonta tutto, si riempie il bagagliaio, e via. Questa attitudine al campeggio e la ferrea organizzazione, piu’ di altre abitudini, mi pare porti con se’ ancora il ricordo della conquista dell’Ovest e dei carri intorno al fuoco. Giusto gli indiani, quelli, non ci sono piu’.