Una nuova politica per il Sud dovrebbe avere l’avvio da Matera. Gentiloni tra un mese verrà nella città dei Sassi a dire che cosa vorrà fare per il Sud. Perché viene a Matera è facile da comprendere, perche il capoluogo è stato eletto a simbolo di un mezzogiorno che può svilupparsi attraverso la cultura, con tutto ciò che ne segue in termini di appeal turistico. Ma da Gentiloni ci si aspetta qualcosa di più che una pompetta retorica. Ci si aspetta che delinii una strategia di rilancio precisa che vada al di là della istituzione, o meglio della reintroduzione del Ministero per il Mezzogiorno. Innanzitutto gli investimenti, che una volta erano fissati al 40 per cento della spesa totale e oggi si sono ridotti ad appena il 34 per cento. Con la scusa di attribuire alle grandi società le infrastrutture viarie e ferroviaria, Anas e Ferrovie dello Stato, di fatto si è spostato il baricentro degli interventi al Nord, lì dove gli stessi interventi diventano più remunerativi. Non parliamo della spesa ordinaria, senza la quale non si riesce nemmeno a fare manutenzione. Se Gentiloni viene a Matera deve venire per parlare della strategia energetica nazionale che non può essere quella di trivellare i bacini imbriferi e di estrarre petrolio in mare e in terra, ma di perseguire una via alternativa che è quella di preservare le risorse fossili per eventuali emergenze del terzo millennio e di sfruttare industrialmente quelle rinnovabili. E deve affrontare il problema delle aree industriali che vanno rifinanziate dallo Stato e vanno modernizzate per ricevere allocazioni industriali che si organizzino per distretti dall’agroindustriale, alla meccanica, all’industria robotica, a quella siderurgica, a quelle dello sviluppo informatico. Deve ritornare il concetto delle partecipazioni statali come società guida nello sviluppo dei settori innovativi, perché questo “fai da te” delle regioni ha prodotto solo la privatizzazione delle ricchezze pubbliche in mano a pochi e spesso incapaci consumatori di risorse. C’è un Sud dove gli imprenditori si improvvisano dalla sera alla mattina, a seconda che si tratti di prendere qualcosa dal pubblico, da qui il mio appellativo di “prenditori”. E già che viene deve parlare chiaro alle Regioni che debbono rifarsi una faccia credibile dopo essersela sporcata per trenta denari. Basta col fai da te. Il Ministro deve dirigere un Dicastero pensato diversamente, dove i Governatori regionali non arrivano per essere essere sentiti, ma per decidere collegialmente tutto quello che riguarda l’area meridionale. Il Ministro coordinatore di un direttorio delle Regioni del Sud che deve mettere insieme i pezzi di un Sud diviso per contee in tutti i settori sociali ed economici, dalla sanità che non riesce a trovare eccellenze meridionali, all’agricoltura dove manca una progettazione del futuro e della specificità territoriale, nelle università dove ognuno ha tutto sottocasa , ma niente che veramente valga. Alla ricerca, che è condizione e privilegio esclusivi del centro Nord, a Roma perché ci sono i soldi pubblici e al Nord perché ci sono quelli privati. E dopo aver parlato di tutto questo, ci parli anche del turismo, di Matera, delle bellezze , dei lucani , di una Regione che al Sud va un pò meglio delle altre, e di tutto quello che lo hanno affascinato. ROCCO ROSA
DA MATERA GENTILONI LANCERA’ LA NUOVA STRATEGIA PER IL SUD
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