Interrotto per un mese il circuito relazionale tra Roma e Potenza, giusto il tempo per digerire la botta elettorale , ecco che chi è rimasto in piedi nel Pd riprende ad alzare il dito per dire la sua, che non parte mai da una ammissione autocritica , ma sempre dalla pregiudiziale che la colpa sia degli altri. Il dibattito su come andare verso le elezioni regionali, si giova oggi di un intervento romano a firma dell’On.De Filippo il quale riempie una pagina di giornale per nascondere l’unico messaggio politico di rilievo: che è quello di dire a Marcello Pittella: se vuoi i miei voti cerca di rompere quel cerchio magico che ti si è creato intorno. Le interpretazioni su quale fosse il cerchio magico si sono sprecate e qualche esegeta tra i più arditi ha ipotizzato anche che si trattasse di qualcosa al di là del partito. Ma la spiegazione c’è ed è nella nuova geografia che è uscita dalle elezioni, con Margiotta, Polese e Gianni Pittella che hanno preso ormai la situazione in mano e le cui decisioni già hanno interferito profondamente con l’ultima crisi del partito a livello regionale in occasione della elezione del presidente. Qui non è un mistero che Margiotta aveva suggerito Castelgrande alla Presidenza e il coinvolgimento di Valluzzi nell’esecutivo, un modo per rinforzarsi a danno esattamente del collega parlamentare. Ora che il senatore Margiotta sia diventato il numero uno dei renziani ,è cosa nota a Roma come a Potenza, come è noto il potere di cui il vero erede di Emilio Colombo gode , sia per la lunga stagione parlamentare, sia per le sue innate doti di tessitore di relazioni importanti. Fin che la barca Renzi va , lui è decisamente il punto di riferimento del Pd lucano e chi voglia bypassarlo si trova ad uno stop costruito con paletti d’acciaio. Questo lo ha capito benissimo Polese che ha realizzato il suo triangolo decisionale con Gianni Pittella e ,appunto,Margiotta. Da qui il messaggio di de Filippo: se non cambiamo questa figura geometrica decisionale in almeno un quadrato, cui i miei voti te li scordi, caro Marcello Pittella. E non è tutto, perchè anticipando che lui,. De Filippo, è disposto ad appoggiare Pittella ha fatto una incursione in campo avversario, spiezzandoli di fronte al fatto che qualcuno si è già schierato pubblicamente per la riconferma di Marcello Pittella. Al quale Governatore non glie ne sta andando bene una: era sulla cresta dell’onda come il più spericolato e coraggioso dei surfisti, quando gli è capitato il fratello tra capo e piedi e il minore ha dovuto cedere il posto al maggiore. Poi una campagna elettorale che non è stata fatta contro il pd ma contro i Pittella’s, mettendo insieme pere e mele; infine il fatto che tutte le tensioni dei trombati e dei delusi li sta scontando come Presidente della regione, costretto a rincorrere ora uno ora l’altro. Per ultimo, nel momento in cui è Roma a decidere rischia di trovarsi a sottostare a giochi più allargati che possono non vedere lui al centro del dibattito. Insomma, avrebbe bisogno di stare a riposo almeno un mese, per riprendere con lucidità il filo di una leadership che sembra sfilacciarsi. Ma neanche questo gli può essere concesso. Rocco Rosa