ENZO BOSCHI E ALBINA COLELLA: SISMICITÁ INDOTTA E ATTIVITÁ PETROLIFERA

0
MARIA CRISTI SANSONE

MARIA CRISTI SANSONE

Maria Cristi Sansone 

Il 26 Gennaio alle 17:00 a Moliterno (PZ) presso il locale cinema ci sarà un seminario relativo al tema: Sismicità indotta e attività petrolifera, i cui relatori saranno il Prof. Enzo Boschi e la Prof.ssa Albina Colella, il seminario è patrocinato da varie associazioni, tra le altre anche Libera e il WWF.

Il Prof. Boschi geofisico e già direttore dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) è anche titolare di una rubrica sul Foglietto  e solo per riportare alcuni dei suoi articoli (https://ilfoglietto.it/l-angolo-di-boschi/4791-faglie-che-appaiono-e-scompaiono-a-seconda-delle-necessita.html; https://ilfoglietto.it/il-foglietto/4755-petrolio-e-terremoti-bugie-che-sfiorano-la-verita.html) che trattano il tema sismicità indotta e pone interrogativi che aspettano risposte, per esempio: << Per il momento ci limitiamo ad osservare che in Val D’Agri, zona ad altissima pericolosità sismica, si iniettano fluidi da una decina di anni. Se i fluidi iniettati per lungo tempo in Val Padana hanno scatenato terremoti non si capisce perché non possa succedere anche in Basilicata e non si prendano le dovute precauzioni>>. Egli rammenta, inoltre, << Il sisma del 1857, con epicentro Montemurro e con una magnitudo di 7,0 e con un’intensità pari all’XI grado Mercalli, fu avvertito fino a Terracina e si scatenò con due intense scosse a distanza di pochi secondi l’una dall’altra. Il terremoto devastò la Basilicata, in particolar modo la Val d’Agri, provocando diverse migliaia di vittime: solo a Montemurro, il centro più colpito dal sisma (rimasero in piedi pochi palazzi, il resto venne per buona parte raso al suolo), i morti furono tra i 3.000 e i 4.000, su una popolazione totale di circa 7500 persone, né miglior sorte toccò a tutti gli altri comuni colpiti dove, a fronte di un ben più esiguo numero di vittime, vennero comunque cancellate tutte le testimonianze monumentali del passato. Complessivamente il numero delle vittime del terremoto è stimato attorno a 19.000>>.

SAM_0207

Locandina seminario

Da tempo il Prof. Boschi si muove per sensibilizzare Istituzioni e opinione pubblica sulla sismicità indotta nell’area della Val d’Agri dove  il principale indiziato è il pozzo Costa Molina 2, utilizzato per la reiniezione degli scarti petroliferi e oggetto di studio, anche della Prof.ssa Colella le cui interpretazioni e posizioni sono già state riportate su queste colonne,  a cui si rimanda per approfondimenti e/o aggiornamenti (https://www.talentilucani.it/verita-ignorate/; https://www.talentilucani.it/basilicata-sconociusta/).

La sismicità indotta è strettamente correlata ad alcune attività antropiche come è stato affermato nel rapporto ISPRA: Rapporto sullo stato delle conoscenze riguardo alle possibili relazioni tra attività antropiche e sismicità indotta/innescata in Italia, 27 giugno 2014, i cui redattori sono i partecipanti al tavolo di lavoro (ai sensi della Nota ISPRA Prot. 0045349 del 12 novembre 2013). 

Il tavolo di lavoro è composto da: DPC (Dott.ssa Daniela Di Bucci, Prof. Mauro Dolce); MISE (Ing. Liliana Panei), ISPRA (Dott.ssa Chiara D’Ambrogi, Dott. Fernando Ferri, Dott. Eutizio Vittori); INGV (Dott. Luigi Improta); CNR (IGAG – Dott. Davide Scrocca, IMAA – Dott. Tony Alfredo Stabile); OGS (Dott.ssa Federica Donda, Prof. Marco Mucciarelli).

Le aree di attività istituzionale e di specifica competenza degli enti partecipanti al Tavolo di Lavoro si possono riassumere secondo le seguenti tematiche:

– gestione e interpretazione di dati geologici e geofisici;

– modelli geologici di sottosuolo;

– georisorse (idrocarburi e stoccaggio gas naturale, geotermia, confinamento geologico della CO2);

– monitoraggio della sismicità naturale, della sismicità indotta e delle deformazioni del suolo;

– protezione civile;

– rilascio – con prescrizioni – e gestione dei titoli minerari per la produzione di idrocarburi e stoccaggio in sotterraneo di gas naturale e di CO2;

– controlli e vigilanza sulla sicurezza delle attività e degli impianti ed il buon governo del giacimento.

Si apprende dal rapporto ISPRA che in Basilicata sono presenti registri che riportano:-  Dati sismici della rete microsismica Eni in Val d’Agri, da luglio 2001 (CNR-IMAA) (fonte Regione Basilicata – Osservatorio Ambientale della Val d’Agri; aggiornamento giornaliero del dato; trasmissione ftp del dato tramite accesso privato).

  • Registri di re-iniezione delle acque di strato nel pozzo Costa Molina 2 (CNR-IMAA) (fonte: Regione Basilicata – Osservatorio Ambientale della Val d’Agri; aggiornamento giornaliero del dato; trasmissione dei registri via posta ordinaria alla sede dell’Osservatorio Val d’Agri).
  • Bilanci idrometrici dell’invaso del Pertusillo da Ottobre 1963 (CNR-IMAA) (fonte: Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria di Potenza; aggiornamento giornaliero del dato; disponibilità del dato in sede su richiesta).
  • Catalogo della sismicità della Val d’Agri (INGV). Il catalogo contiene 1998 terremoti di bassa magnitudo registrati da una rete sismica locale ad alta densità installata in Val d’Agri ed aree limitrofe negli anni 2005-2006.

Ripartiamo dunque dai fatti e dalla comprensione scientifica delle dinamiche che avvengono nel sottosuolo, anche per colpa dell’uomo. Sperando che non ci si divida ancora prima di capire, come già nel passato è successo. Obiettività, ma anche capacità di inquadrare i temi e di proporre soluzioni adeguate, rispetto ad una attività antropica indubbiamente invasiva e con la quale siamo stati chiamati da tempo a convivere. Solo che adesso l’esperienza ci ha fatto crescere dal punto di vista della comprensione del costo che, come lucani, stiamo sopportando.

Condividi

Sull' Autore

Dottore di ricerca in Scienze della Terra e Geologo, esperto in Petrologia, Mineralogia, Geologia microstrutturale, Geologia ambientale e Petrografia applicata. L’attività di ricerca ha riguardato lo studio e la caratterizzazione delle rocce ofiolitiche sia basiche che ultrabasiche affioranti al confine calabro-lucano; dei suoli sviluppati dalle rocce ofiolitiche e delle rocce carbonatitiche del Vulture. Ha collaborato con il CNR-IMAA, Università degli Studi della Basilicata e Regione Basilicata per il Progetto Rete Natura 2000 per i siti Foresta Gallipoli-Cognato, Bosco di Montepiano e Dolomiti di Pietrapertosa. Esperto in problematiche e tematiche ambientali. Autore di pubblicazioni scientifiche in riviste internazionali e nazionali. Libri, teatro, cinema, cucina e arte creativa le passioni frequentate e appagate.

Rispondi