F1, HAMILTON PUNTA AL RECORD POLE MENTRE SI SCALDA IL MERCATO

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Marco Di Geronimo

Marco Di Geronimo

Oggi Lewis Hamilton potrebbe pareggiare i conti con Michael Schumacher e mettere nel mirino un record assoluto. Sarebbe quello delle pole position in carriera: il #44 della Mercedes ne ha 67 in saccoccia, una in meno di Schumi (due, se non contiamo quella invalida di Montecarlo 2012).

Il pilota inglese è più in forma che mai e vorrebbe rilanciare alla grande la sfida per il mondiale piloti. Dopo il disastro Pirelli a Silverstone per la Ferrari e la sua gara dominata, Lewis ha  soltanto 1 punto di svantaggio da Vettel (ne aveva 18 il giorno prima). L’obiettivo è ribaltare i conti e reimpossessarsi di una leadership che a Stoccarda inseguono ormai da inizio stagione.

La preparazione per il Gran Premio d’Ungheria è ormai agli sgoccioli. Ieri si sono tenute le prime due sessioni di prove libere. Nella sessione mattutina è finito davanti a tutti Daniel Ricciardo su Red Bull, mentre Kimi Raikkonen batteva proprio Hamilton. È stata una delusione per l’unico italiano in pista, Antonio Giovinazzi: è finito a muro con la sua Sauber. Anche al pomeriggio il pilota australiano ha messo la sua RB13 davanti a tutti. Sebastian Vettel era subito dietro, a meno di due decimi di svantaggio.

La pista dell’Hungaroring è tortuosa, stretta e piena di saliscendi. Il circuito perfetto per far valere la maneggevolezza della SF70H, puntando sul lavoro di aerodinamica e aderenza meccanica che il team di Maranello è riuscito a sfornare quest’anno. Ma bisognerà fare i conti non con uno, bensì con due avversari.

Le Mercedes W08 Hybrid sono delle schegge in qualifica. Merito della superiorità tecnica della vettura di Stoccarda – è da febbraio che vi ripeto che i tedeschi sono più forti in prestazione pura ma non riescono a far fruttare la macchina come la Ferrari – e soprattutto del bottone magico, la mappatura più spinta del motore che la Stella a tre punte attiva in qualifica. Con Hamilton carico dalla vittoria a Silverstone, dall’odore del record e dalla voglia di prendersi la testa della graduatoria, non c’è da scherzare. E non dimentichiamoci di Valtterri Bottas: il finnico numero #77 ha dimostrato freddezza e lucidità. Quello che serve per farsi valere nelle prove ufficiali.

Ma la Red Bull non sta lì a guardare. Anzi, resuscita. Aiutata dalla pista (su cui il motore conta poco e quindi i deficit del Renault sono meno penalizzanti), riesce a giocarsi una buona mano di carte grazie al lavoro aerodinamico dei tecnici di Adrian Newey. Il circuito è difficile e impegnativo, il che avvantaggia Daniel Ricciardo (che non a caso ha portato in saccoccia due FP) rispetto al giovanissimo Max Verstappen. Ma non trascuratelo: il #33 olandese ce ne farà vedere delle belle. Perché a Budapest è difficile sorpassare. Quindi, sarà solo lui a sorpassare gli altri. In tutti i modi possibili e immaginabili.

Nel frattempo si apre e si gioca il mercato piloti. Alla Ferrari è sempre più in bilico il sedile di Kimi Raikkonen, che ormai non sembra più in grado di reggere il confronto con Vettel. È l’unico pilota del quartetto Mercedes-Ferrari a non aver vinto una corsa quest’anno. Ma i sostituti scarseggiano: Hamilton non sembra molto «mobile», a dispetto dei rumours che parlano di uno scambio con Vettel alla fine del prossimo anno. La strategia di Marchionne era puntare su Giovinazzi, a cui credeva di aver trovato un posto in Haas per un 2018 di rodaggio. Ma gli americani vogliono rinnovare la premiata coppia Grosjean-Magnussen, nonostante le prestazioni non esaltanti del danese…

In tutto questo si inserisce Charles Leclerc, che sta dominando la F2 (dopo aver dominato l’anno scorso la GP3) e merita a tutti i costi una promozione in F1. C’è un problema: è pilota Ferrari, e il Cavallino non ha trovato un posto a Giovinazzi. Il che significa che entra in ballottaggio col connazionale per il secondo sedile Sauber dell’anno prossimo: il team elvetico ha rinnovato con Maranello dopo un lungo flirt con Honda. Forse in cambio di un sedile. Ma (appunto) di uno e uno solo: e la Ferrari, di giovani talenti da piazzare, ne ha due.

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Sull' Autore

Direi di scrivere soltanto questo: "Potentino, classe 1997. Mi sono laureato in giurisprudenza a Pisa".

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