Marco Di Geronimo

Nico Rosberg torna leader del mondiale. Anche Singapore è una gara targata Mercedes. Nulla ha potuto Daniel Ricciardo, che ha provato a giocare il jolly della strategia diversa pur di raggiungere il pilota tedesco. Gran rimonta per Vettel: l’alfiere della Ferrari è riuscito a concludere al 5° posto dopo essere partito dal fondo della griglia. Il gradino più basso del podio è andato a Hamilton dopo una gara in lotta con l’altra Ferrari, quella di Raikkonen.

Con 8 punti di vantaggio Nico Rosberg guida la classifica. Una gara dominata dal teutonico che dimostra così di essere molto maturato rispetto all’anno scorso. In un circuito che di norma avrebbe avvantaggiato Hamilton, il #6 della Mercedes ha annichilito il compagno di squadra e rivale nella lotta per il titolo. La sfida per il titolo rimarrà aperta a lungo. Almeno finché Hamilton non riuscirà a invertire la tendenza delle ultime corse.

Due ceffoni di fila così pesano molto nel mondiale. E il #44 inglese lo sa. Soprattutto perché arrivano su due tracciati radicalmente diversi: a Monza infatti si toccano le medie e le velocità di punta più alte dell’anno, mentre Singapore è uno street circuit caratterizzato da frenate, alte temperature e medie basse. Vincere entrambe le gare significa essere piloti completi: e fino a questo momento la platea della F1 considerava Rosberg di talento molto inferiore rispetto al team-mate.

Occasione persa per la Red Bull. Una brutta notizia per la Formula 1 in generale, perché dimostra che le altre squadre non sono ancora in grado di rispondere alle Mercedes. Quest’anno potrebbe essere quello del dominio più assoluto per le Frecce d’Argento: finora una sola volta non sono riuscite a vincere. E quella sola volta risale al GP di Spagna, quando Hamilton e Rosberg si fecero fuori a vicenda, spianando la strada all’affermazione di Verstappen.

Da Singapore emerge però un Daniel Ricciardo rafforzato. Nonostante la seconda piazza non possa mai valere quanto una vittoria, l’australiano ha dimostrato una volta per tutte di essere superiore al compagno di squadra. Il figlio d’arte infatti partiva 4° ed è arrivato 6°, mentre Daniel ha insidiato la vittoria Mercedes azzerando oltre venti secondi di distacco in pochi giri. Le prime corse di Verstappen in Red Bull avevano messo in dubbio la forza di Ricciardo: se le successive non hanno vanificato questo dubbio, questo GP lo ha fatto una volta per tutte.

Alle Ferrari manca qualcosa. Vero, Vettel ha recuperato la bellezza di diciassette posizioni. E vero, Raikkonen ha battagliato tutta la gara con Lewis Hamilton. Ma le Rosse non sono state in grado di avvicinarsi alle posizioni di testa in qualifica. Né a cancellare la delusione in gara. La SF16H è una vettura nata male, che non riesce a mettere il Cavallino in condizioni di lottare per la vittoria. Anche dopo questa tappa asiatica il bilancio in classifica marche è negativo: sono 4 i punti persi dalla Red Bull. Mesi fa davamo Vettel per favorito nella lotta per il mondiale. Adesso dire che la Ferrari può vincere la sfida per la piazza d’onore è una dichiarazione azzardata.

In conclusione, sarà un finale di stagione travagliato (e per alcuni doloroso). In attesa che Lewis Hamilton batta un colpo, l’attenzione dei media si sta spostando su Rosberg – che regge la pressione in maniera inedita – e sui segreti delle W07 (sabato abbiamo parlato delle sospensioni particolari inventate a Stoccarda). Ma oltre alla sfida per il secondo posto costruttori tra Ferrari e Red Bull, a quella per il quarto posto tra Williams e Force India, e all’arrivo dei nuovi proprietari del Circus, il 2016 ha una posta in gioco molto più alta. Stabilire se esista qualcuno che possa battere le Mercedes in gara. Altrimenti i telespettatori continueranno a diminuire.