FASSINO NON PERDA TEMPO! LA DONZELLA CORTEGGIATA DICE NO

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Alla causa di Renzi la sinistra italiana non porterà acqua, anche se, così facendo, SPERANZA, FRATOIANNI E CIVATI  mettono in conto che dovranno stare i prossimi cinque anni all’opposizione. Solo che mentre Mdp, Sinistra Italiana e Civati ci arrivano già come fosse un traguardo, il Pd ci arriva con una sconfitta o un ridimensionamento , la cui colpa sarà comunque e indubitabilmente di Renzi. Non è la prima volta che si arriva alla resa dei conti finali in un partito, e non c’è mediazione che possa lenire i contrasti profondi, i rancori e la voglia di vendicarsi e mentre quelli di provenienza cattolica sono stati educati al perdono ,quelli di più profonda fede marxista sono abituati a lottare fino alla fine dell’avversario e anche oltre. Per non dire con tutti i mezzi, come i poveri Forlani e Craxi hanno reso evidente. Ma al di là dei personalismi, che pure hanno un peso determinante nell’attuale situazione , strategicamente parlando Mdp non  ha convenienza a intercettare la mediazione di Fassino per due motivi: il primo è che vede la situazione così malmessa che con tutti gli sforzi possibili il centrosinistra non ritornerà comunque al governo del paese, salvo che in una condizione di larghe intese che generalmente esclude le ali estreme; il secondo è che Bersani e compagni vari , proprio lottando apertamente il Pd di Renzi, possono intercettare quei voti della base che sono stati messi a dormire, recuperando quel consenso che un forte antagonismo potrebbe risvegliare. Lotta fratricida dunque, che porterà ad una sicura sconfitta dello schieramento di centrosinistra e alla rinascita probabilmente di una sinistra che è destinata a pascolare lungo le aree più degradate e deboli della società, intercettandone la voglia di riscatto e di giustizia sociale.  Quanto al Pd di  Renzi, forse non tutto è perduto e c’è la possibilità che , una volta fermata la emorragia di voti e portato a casa un risultato da seconda forza del paese, possa lavorare al progetto di una sola grande forza moderata, tipo balena celeste, che , auspice lo stesso Berlusconi ,  rimetta insieme le frastagliate forze di centro. Qui tutto dipenderà da un partito che decida di rimanere unito anche dopo una eventuale scoppola elettorale. E che ,in un pantano fatto di impotenza e di veti reciproci, possa uno sciheramento di necessità diventare un pilastro del sistema italiano, come fu per la Dc, non è una operazione di fantascienza politica. Davanti a questo possibile scenario, la sola cosa che potrebbe danneggiare Renzi è perdere giorni preziosi a rincorrere una sinistra che non intende essere acchiappata; meglio sarebbe lavorare a rafforzare un movimento di centro, magari mettendo insieme quelle componenti moderate che con Berlusconi hanno poco a che fare. E così facendo alzare i toni del dibattito non solo riguardo ai risultati ottenuti ( che ci sono), ma soprattutto alla definizione di una politica  che insieme è fatta di riforme e di solidarietà, un partito che non è solo rappresentanza degli imprenditori e della finanza, ma che è sede di sintesi di  esigenze diverse . Se Renzi arriva in piedi alle elezioni, portando il risultato del 30 per cento, che è alla portata di un Pd che metta avanti, in campagna elettorale  la faccia istituzionale di Gentiloni e degli uomini forti della sua squadra ( da Franceschini a Del Rio ) lo scenario cambia radicalmente. Ci vorranno mesi, ma , se il dopo elezioni diventa un pantano, i soli a poter garantire la stabilità diventano le forze centrali . Ora, che la sinistra voglia ritagliarsi il ruolo di rifondazione di un movimento vicino ai più deboli, che rilanci gli ideali  di un socialismo solidale,  è un’ azione meritoria , a patto che ci si scordi del potere e ci si incammini intorno alla montagna di una vera opposizione , capace di ripigliarsi molta parte di quei voti che sono emigrati verso il movimento cinque stelle. E se è questa la scelta che è stata già fatta in ambienti decisionali riservati, più passa il tempo e meno tempo avranno entrambi i contendenti di centrosinistra per convincere gli elettori delle loro rispettive ragioni. E’ certo comunque che in alcune regioni, la nostra compresa, una competizione vera tra Pd e sinistra non sarà per nessuno una passeggiata, anche in relazione ai possibili effetti sul successivo voto regionale che, senza Pittella in lizza, oggi come oggi non appare affatto scontato. Quindi, un congresso oggi sarebbe ,per il pd il luogo per affrontare cose che vanno al di là della guida del partito e prefigurano una strategia di più lungo respiro. Rocco Rosa   

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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