Tutte le regioni meridionali interrompono la recessione con la Basilicata, l’Abruzzo e il Molise che guidano la ripresa. Secondo i dati che emergono dalle anticipazioni dei principali andamenti economici e sociali dal “Rapporto Svimez 2016 sull’economia del Mezzogiorno”, la Basilicata registra il piu’ intenso ritmo di crescita (+5,5%), grazie soprattutto al contributo dell’automotive, un risultato che non trova riscontro in nessun’altra regione italiana e che fa seguito ai modesti segnali di ripresa rilevati l’anno precedente (+0,5%). Analogo percorso segue il Molise, sia pur con un ritmo piu’ moderato (+2,9%); l’Abruzzo cresce del 2,5% grazie all’industria, cancellando cosi’ il risultato deludente del 2014 (-2,0%); la Sicilia e la Calabria (per l’eccezionale performance nella regione dell’agricoltura) crescono rispettivamente dell’1,5 % e dell’1,1%. Molto piu’ contenuta (solo lo 0,2%) appare la partecipazione alla ripresa della Campania, della Puglia e della Sardegna, per la persistenza di alcune crisi industriali.
Le previsioni per il biennio 2016-2017 confermano che ripresa del Paese e’ piu’ lenta del previsto, e pero’ diffusa in entrambe le ripartizioni (Centro-Nord e Sud). Nel 2016, il Pil dovrebbe aumentare dello 0,3% al Sud e dello 0,9% nel resto del Paese, il dato complessivo dell’Italia sarebbe +0,8%, piu’ basso di quanto previsto dal DEF ma in linea con le ultime autorevoli previsioni disponibili. In linea generale, lo scenario ipotizza che il sentiero riflessivo intrapreso dall’economia internazionale non sia sostanzialmente alterato, almeno nel breve periodo, dai recenti fatti internazionali, di segno negativo, quali la c.d. Brexit o il manifestarsi di episodi di terrorismo particolarmente gravi e ripetuti nel tempo, che producono un clima di incertezza e instabilita’. . Sul piano interno, nel biennio di previsione, si considerano gli effetti di alcune policies previste dalla Legge di Stabilita’ per il 2016 o gli effetti di quelle contenute nelle manovre degli anni precedenti.”Quando dicevamo ‘stiamo investendo per ripartire’ fummo tacciati come spacciatori sani di ottimismo. Ora il rapporto dice che il Sud è cresciuto più del resto del paese”, dice da Colfiorito il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Mentre il sottosegretario di palazzo Chigi, Claudio De Vincenti, annuncia entro la pausa estiva oltre 11 miliardi di nuove risorse per il Meridione, allocate dal Cipe.”Il Sud ha bisogno di una re-industrializzazione come negli anni 50. Non ha più strade, non ha più porti, non ha più ferrovie adeguate”, afferma il presidente di Svimez, Adriano Giannola, che sollecita investimenti in infrastrutture e una legge per istituire in tempi brevi Zone economiche speciali.Inoltre l’associazione chiede di ripristinare a pieno i contributi alle assunzioni del 2015 e di investire al Sud i 500 milioni di euro della Società di Gestione delle Attività (Sga), creata nel 1997 come bad bank del Banco di Napoli, risorse destinate al fondo Atlante 2 per Mps. La Cgil chiede specificatamente un piano per potenziare i punti di forza e intervenire sulle debolezze del Sud mentre dal leader della Uil, Carmelo Barbagallo, arriva la proposta di discutere di maggiore flessibilità su salario, orario e organizzazione del lavoro per favorire nuovi insediamenti.