Nessun trattato, nessun convegno può raccontare il Sud dell’Italia come un viaggio in treno. Innanzitutto perché è un viaggio di sola andata o di solo ritorno; entrambe le cose non si possono fare in una giornata per distanze che superano i duecento chilometri: due coppie di treni che si dicono veloci ma di una velocità che in altezza è nana. Da Napoli vanno a Roma a lavorare e tornano in serata. Non è facile una vita di questo tipo , ma la si fa comunque. Sotto Eboli questo non è permesso perché tra coincidenze che non ci sono, treni in ritardo anche di un’ora, un pendolarismo non è permesso . Fortuna che adesso arriva il lavoro in remoto e forse le nuove generazioni si possono salvare. Viaggiare in treno da Potenza a Roma, ti riporta alle scene ed ai rapporti di una volta, fatti di argomenti d’obbligo, quale appunto le difficoltà di viaggio che rispetto al passato sono aumentate e di solidarietà propria tra chi si trova insieme a far passare il tempo: mezzo panino scambiato, un bicchiere d’acqua in un treno che manca ovviamente di minibar. Parrebbe impossibile che in cinquant’anni siamo tornati indietro, ma è la pura verità. Si, vorremmo l’alta velocità, ma prima di essa vorremmo il rispetto che si deve ad ogni cittadino: un treno pulito, dei bagni nei quali si possa entrare, il rispetto dell’orario e delle coincidenze. Non è possibile che nelle tratte secondarie diventino secondari anche i diritti; questo modo di ragionare è razzista . Dove non c’è convenienza economica che si arrangino i cittadini, magari portandosi il pappagallo appresso, come facevano una volta nelle case vecchie e fredde. Poi ti trovi ad affrontare temi più elevati e capisci che queste cose ce le siamo cercate, con una politica che non ha più rappresentato gli interessi generali e che ha chiuso gli occhi di fronte ai mali del Sud, in una malintesa autonomia delle regioni come risolutrice di tutti i problemi.La domanda di oggi è: ma ha senso allungare i binari per mantenere questo standard di servizio e fare le tratte terziarie? Non sarebbe il caso di rivedere le nostre priorità per avvicinarci con tutti i mezzi e da tutti i luoghi ad Eboli?
LA STORIA INFINITA 2016
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