LE COMUNITA’ SOLARI, CAMBIO DI ROTTA E STOP AI BONUS

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 di livia carella

Un nuovo modello energetico, possibile, distribuito e democratico, questo il titolo dell’incontro organizzato dalle donne di Europa verde, nella sala delle commissioni presso il Comune di Potenza, incontro  che ha visto tra i relatori il Prof. Leonardo Setti dell’Università di Bologna e la partecipazione del consigliere comunale Pierluigi Smaldone, del consigliere provinciale Fabio Laurino e della presidente dell’Osservatorio Popolare della Val d’Agri Isabella Abate.
Il prof. Setti è fondatore del Centro per le Comunità Solari, un’associazione privata senza scopo di lucro, spin-off dell’Università di Bologna, nata nel 2015 con il compito di studiare e sviluppare strumenti utili per accompagnare le famiglie nella transizione energetica verso un Mondo Solare cioè alimentato da energia rinnovabile.  Al centro dell’iniziativa un esempio virtuoso di responsabilizzazione collettiva di una comunità, capace dal basso, di produrre e redistribuire energia pulita. I vantaggi sono molteplice dal più semplice e intuitivo, quello della riduzione dell’inquinamento, al più impattante ed accattivante della riduzione del costo energetico in bolletta. Una nuova forma di welfare che dovrebbe essere al centro dell’azione pubblica, che permette di ridurre le povertà energetiche che crescono sempre più a causa della crisi che viviamo. Un modello semplice e applicabile in ogni contesto, a misura di cittadino e rivolto alle imprese che possono ottenere un doppio vantaggio tanto economico quanto in termini di responsabilità sociale.Un modello in netto contrasto con la logica datata dei bonus che questo governo regionale purtroppo continua a praticare e che favorisce l’aumento dei consumi e la dipendenza dai grandi player degli idrocarburi. È necessario impegnarsi nella direzione di un passaggio culturale, i cittadini devono essere accompagnati nella logica di trasformarsi da semplici consumatori in produttori di energia, un meccanismo di condivisione che consentirà una redistribuzione delle risorse e l’affermarsi di un modello socialmente etico. 

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