PIETRO SIMONETTI
Si discute in queste ore dello stato di attuazione dei Progetti PON Legalità finanziati dopo il 2018 per la realizzazione dei nuovi centri di accoglienza stagionali di Boreano e Gaudiano per 300 posti e tutti i servizi. Il terzo centro finanziato e quello di Scanzano da completare per 150 posti. Il finanziamento iniziale, a seguito dei ritardi accumulati dalla Regione per la progettazione esecutiva e gli appalti integrati sono passati da circa 10 milioni ad oltre 15 per l’aumento dei costi rimodulati dai Rup. 
Siamo di fronte all’ennesima prova di incapacità a spendere e appaltare progetti candidati da anni dalla stesso Ente dopo la programmazione condivisa con Prefettura,parti sociali e del volontariato per combattere il caporalato il lavoro nero e la criminalità organizzata che in questi giorni la Dia ha fotografato bene. Nelle settimane scorse l’autorità di gestione del PON legalità’ ha ulteriormente ribadito la necessità di utilizzare i fondi predisposti segnalando anche la data finale per la operatività dei centri al 31 dicembre 2026.Le Prefetture sono a conoscenza di questo percorso. Oltre alla realizzazione dei nuovi centri,ha distanza da un mese dalla campagna del pomodoro e ortofrutta nell’alto Bradano e dei raccolti in corso dell’area Metapontina non si segnalano iniziative concrete da parte della Regione e degli altri enti relativi ai lavori di manutenzione e completamento del Centro di Palazzo,oltre trecento posti ,e dell’accoglienza nel Metapontino.
Si tratta di una situazione difficile da qualificare: non solo inerzia ma anche comportamenti amministrativi omissivi in violazione del Piano Nazionale anti caporalato prorogato recentemente di due anni. Vedremo quali saranno le misure concrete che saranno proposte anche per evitare che dopo dieci anni non ci sia concretamente accoglienza per i lavoratori stagionali che senza interventi finiranno completamente nelle mani dei caporali e della criminalità organizzata e torneranno ad utilizzare capanne e ruderi.
Siamo di fronte all’ennesima prova di incapacità a spendere e appaltare progetti candidati da anni dalla stesso Ente dopo la programmazione condivisa con Prefettura,parti sociali e del volontariato per combattere il caporalato il lavoro nero e la criminalità organizzata che in questi giorni la Dia ha fotografato bene. Nelle settimane scorse l’autorità di gestione del PON legalità’ ha ulteriormente ribadito la necessità di utilizzare i fondi predisposti segnalando anche la data finale per la operatività dei centri al 31 dicembre 2026.Le Prefetture sono a conoscenza di questo percorso. Oltre alla realizzazione dei nuovi centri,ha distanza da un mese dalla campagna del pomodoro e ortofrutta nell’alto Bradano e dei raccolti in corso dell’area Metapontina non si segnalano iniziative concrete da parte della Regione e degli altri enti relativi ai lavori di manutenzione e completamento del Centro di Palazzo,oltre trecento posti ,e dell’accoglienza nel Metapontino. Si tratta di una situazione difficile da qualificare: non solo inerzia ma anche comportamenti amministrativi omissivi in violazione del Piano Nazionale anti caporalato prorogato recentemente di due anni. Vedremo quali saranno le misure concrete che saranno proposte anche per evitare che dopo dieci anni non ci sia concretamente accoglienza per i lavoratori stagionali che senza interventi finiranno completamente nelle mani dei caporali e della criminalità organizzata e torneranno ad utilizzare capanne e ruderi. 
