LUIGI GILIO

Lo vedi anche tu

Lo vedi anche tu
l’azzurro di questo cielo
adombro di altri colori
senti solo l’odore da lontano
che fan strepito le stelle
nel breve luccicar di un altro emisfero
che si perde dentro gli occhi di chi fugge e non sa tornare

lo vedi anche tu
da bella addormentata
l’immagine che rimare sui profili, dai colli ondulati
sembra quasi una danza la sua chimera
coi suoi specchi d’acqua, al cuor dal vento spettinati
d’ogni tempo nel suo lamento
tra briganti, cafoni e illuminati

è questa terra,
un po’ d’amaro
dall’anima addolcita
che coglie il filo
della povera attesa
di esser per sempre più contesa

lo vedi anche tu
il verde che si perde
nei passi che il tempo logora
nel momento in cui si veglia
quel tempo che ritorna
chi ha per sé trovato in un’emozione
l’assenza che si fa sentire sotto un lampione

lo vedi anche tu
quest’ombra che cala la sera
sopra tetti stanchi
carichi di mille solitudini, persi nel cedevole pianto
la convivenza è e resta un lasciapassare
nei volti scuri
dimenticati nelle ataviche somiglianze

è quest’acqua
che bagna il cuore
rigenera dalle ferite, e,
scorre piano,
sotto un cielo
luccicato di stelle