C’è un civismo che si muove nello scenario politico lucano e che sembra voglia far tesoro di tante esperienze negative del passato, a cominciare da quel famoso percorso di “mille passi” che, poi si scoprirà, essere stato  misurato  sulla distanza della prima poltrona a disposizione. Questo civismo ruota intorno ad uno strumento social, che è Med in Lucania, una associazione creata da Dino Nicolia , noto funzionario della Commissione europea, originario della val d’agri e da sempre attento a quello che si muove in Basilicata .

DIno Nicolia

Sorprende per tre ragioni: la prima è la composizione vasta del gruppo, che vanta qualcosa come cinquemila adesioni, la seconda è la presenza massiccia di professionalità alte in tutti i settori, dalla scuola,all’imprenditoria, alla cooperazione, al sociale, la terza è la qualità del dibattito che si è riusciti a creare e che riguarda il modo concreto per risollevare le sorti di questa comunità regionale, vilipesa e mortificata da una politica che, ieri come oggi, si è rinchiusa intorno agli interessi di gruppi di comando, dimenticando la funzione e lo scopo per i quali  avevano richiesto il mandato di rappresentanza. E non guasta alla qualità del dibatito la franchezza con la quale si parla apertamente di organizzarsi in vista delle prossime elezioni regionali, mettendo da parte la ritrosia a parlare di politica in un momento in cui essa , dovunque la si guardi, procura imbarazzo e disillusione.  In questo primo abbozzo di civismo organizzato ci sono anche figure di politici  appartenenti ad aree diverse ma tutti connotati da un attivismo concreto sui temi che piu  stanno a cuore alla comunità regionale, dallo sviluppo economico, alla organizzazione della sanità, al funzionamento della giustizia,  alla transizione ecologica. Più che un tentativo di seguire il fliusso della corrente, sembra esserci, alla base di questa partecipazione di giovani esponenti politici , la sensazione di prendere parte ad una risposta di popolo di fronte ad un fallimento della politica in basilicata, ritrattasi in una narrazione auto esaltatoria e lontana anni luce dai veri problemi che angustiano i lucani. Ma è presto per valutare la genuinità di certe convergenze, anche se qualcuna di esse ha già suscitato una reazione da parte di  iscritti assolutamene contrari all’inclusione di persone che già hanno maturato esperienze politiche. Per una considerazione più argomentata sugl sviluppi di questa nuova proposta  ,c’è da aspettare qualche tempo. , ma  la pervasività di questa iniziativa associativa, l’attivismo nell’uscire dai social con confronti sul territorio, la stessa capacità organizzativa messa in atto dimostrano che il disegno originario è qualcosa di pensato ed organizzato  per una finalità molto ambiziosa, che è quella di puntare alto , a partire dalla Regione. Si dice che la colonna portante di questa impalcatura sia un  esponente di primo piano nel terzo settore italiano. Se è così , ben venga. Di fronte alle macerie della politica politicante, qualcuno che sappia costruire  trova una ocasione che migliroe non potrebbe essee. Rocco Rosa