OMBRE DEL TRAMONTO
L’ ombra, lentamente
inesorabile risale
rabbuiando il frontale
del Carmine. Silenzio.
Il solitario viandante
guarda intorno a se
cerca un nonnulla
che conduca alla vita.
Purtroppo, invano.
Il viandante muove il passo
gli fa eco il calpestio
dei suoi passi.
Nel buio svanisce il giorno
affiorano le stelle, affondano
nel firmamento a lui vicino,
tale miraggio dato dalla
collina.
Lontano i bagliori del golfo:
già, attrazione infantile.
La brezza marina, fresca
risale il Cervaro, sfiora
muraglioni, cattura il colle,
desta il viandante, prigioniero
tra steccati di tempo remoto.
Egli, come rondine a
primavera
cerca il suo vecchio nido
gli occhi lo vedono:
non lo riconoscono.
Nel silenzio della sera
si ode un frullio di ali
che non sanno più volare.
Il rintocco della campana
mette fretta ad uno scarabeo:
ultima amara reliquia,
racchiusa nel suo gilè lucido
e nero,
là, nella via Calata Monte
Carmelo.
Il viandante del Purgatorio va…
svanisce tra miriadi di stelle,
poste lontano, oltre i pensieri,
dove non esistono che orizzonti vaghi, immensi.
La sua ombra, domani,
sarà altrove, lì, dove
splenderà
il nuovo sole ad irrorare
amore su una rugiada di lacrime
lucane.
in copertina, dipinto di Antonio Di Matteo, pittore lucano