BY ROCCO ROSA

Il regalo più importante Renzi lo ha avuto da Berlusconi, con quella scelta di sparigliare la destra a Roma, puntando su Marchini quel tanto che bastava per non far arrivare la Meloni al ballottaggio. Il Pd ha salvato la faccia e non dispera adesso di salvare anche la poltrona di primo cittadino se è vero come è vero che il secondo turno è tutta un’altra partita ,. E’ certo che questi quindici giorni dovranno essere spesi in modo diverso ed il premier , che lo desideri o no, deve cambiare l’agenda degli impegni concentrandosi sul ballottaggio in città importanti come Roma, Torino, Bologna e soprattutto Milano, dove la strepitosa rimonta di Parisi e l’importante ruolo di Forza Italia nella capitale economica mettono in… salita quella che doveva essere una passeggiata di Sala. Però l’elemento più importante di questa tornata elettorale sta nella considerazione che quello che è successo segna definitivamente lo strappo tra una destra radicale ed una destra moderata e centrista che in parte aveva preso la fuga prima e in parte si trova oggi al bivio se fare da rincalzo a salvini, contando quanto il due di coppe, oppure fare una scelta di centrismo moderato che lo ricongiunga al grosso delle truppe. Paradossalmente si può dire che per Renzi ha più pesato l’apporto insperato di una destra divisa che la perdita della sua ala sinistra, i cui risultati hanno confermato  che la posizione estrema a sinistra non è pagante, fatta eccezione in alcune parti del Sud, e che ci vorranno anni ed anni per ritrovare l’antico ruolo di forza riformatrice in grado di intercettare una esigenza di cambiamento. Dove è prevalsa la protesta, questa ha interessato anche loro perché a Roma come a Napoli, come a Torino, non ne hanno riconosciuto la diversità, accomunandoli come corresponsabili dello sfacelo. Il continuo calo dei votanti indica infine il vero bacino da focalizzare, che coincide probabilmente con un elettorato moderato che vorrebbe solo vedere segni concreti di un partito, una coalizione o un governo che facciano sul serio, portando avanti le riforme si, ma anche cambiando i comportamenti in modo significativo ed esemplare. C’è ancora una maggioranza silenziosa che teme di andare all’avventura con forze dinamiche ma sconosciute e vorrebbe dinamismo , rigore  e concretezza da chi forse è in grado di dargliele, se poco poco si mette a lavorare dal verso giusto.