PESANTE DEBACLE DEL POTENZA CONTRO LA JUVE STABIA

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rocco sabatella

 

La tradizione sfavorevole del Potenza nelle gare esterne contro la Juve Stabia continua. Anche ieri sera non c’è stato niente da fare contro la squadra allenata da Caserta nella terza giornata di campionato. Una squadra costruita per recitare un ruolo di primissimo piano in questa stagione e arricchita da elementi che hanno giocato e molto in categorie superiori alla C. Sicuramente il pesante passivo  accusato al Menti punisce troppo severamente il Potenza e potrebbe far pensare ad una gara dominata in lungo e in largo dai campani. Ma cosi non è stato perché la squadra di Ragno ha di nuovo sbagliato, come era successo a Catanzaro, l’approccio alla partita con un inizio semplicemente disastroso e peggiore di quello della prima giornata che ha messo i padroni di casa, che sono partiti a mille, di incanalare la gara a loro favore già dopo 9 minuti con il gol del vantaggio segnato da Melara che ha approfittato di una distrazione di Giron.  Per la verità la Juve Stabia aveva già segnato nella prima azione offensiva, dopo nemmeno un minuto, con Carlini, ma l’arbitro aveva annullato il gol perché al momento del cross dalla sinistra, il pallone aveva superato la linea di fondo. E com’ era successo a Catanzaro, il Potenza si è ripreso dallo shock per il gol subito a freddo, si è riorganizzato e  ha cominciato a guadagnare campo. Ma, nonostante una certa supremazia territoriale favorita anche dall’atteggiamento diventato prudente dei campani, non è riuscita, almeno nel primo tempo, a creare grossi pericoli al portiere Branduani se non con conclusioni da lunga distanza provati da Genchi e Strambelli. Più convinta ed efficace l’azione dei rossoblù nella ripresa quando è stato prodotto il massimo sforzo per arrivare a raddrizzare la gara. Obiettivo al quale è andato molto vicino Pepe, schierato ieri sera a sorpresa da Ragno, che ha colpito il palo esterno a portiere campano battuto. Le vespe stabiesi si sono limitate a pungere con veloci ripartenze e poi hanno sferrato il colpo del Ko con Carlini che ha battuto Ioime per la seconda volta. In quel momento il Potenza è scomparso dal campo perché è rimasto in 10 per l’espulsione di Di Somma che ha provocato il calcio di rigore che poi Ioime ha parato a Paponi e non ha avuto più la forza di limitare almeno il passivo. Dai cambi dalla panchina giallo-blù sono arrivate le altre due reti di Allievi e El Ouazni. Si chiude questo mini ciclo iniziale del campionato con numeri statistici altamente negativi: due sconfitte esterne, un pareggio interno, 5 reti subite e soprattutto in 270 minuti nessuna rete segnata. Diversamente dai freddi numeri, il rendimento del Potenza nelle prime tre gare non è stato proprio da buttare via. Una sessantina di minuti giocati bene a Catanzaro, un ottimo primo tempo contro il Monopoli nel quale è mancato solo il gol e ieri sera una buona reazione dopo la rete del vantaggio della Juve Stabia. Detto questo, qualcuno potrebbe obiettare: ma allora come si spiegano le due battute di arresto in trasferta e il misero punto conquistato in casa con il Monopoli? Diciamo subito che, per il valore degli avversari incontrati, questi risultati negativi si potevano, tutto sommato, anche prevedere. L’entusiasmo per la C ritrovata dopo 8 anni e l’eccessivo ottimismo dei tifosi sulle qualità della squadra costruita in estate dal presidente, d’intesa con Ragno, hanno ingenerato aspettative un tantino esagerate sulle possibilità del Potenza di continuare anche in serie C il percorso trionfale fatto l’anno scorso. Detto che il Potenza è una buonissima formazione che deve pian pianino acclimatarsi in questo difficile campionato anche attraverso le sconfitte, non si deve dimenticare primo: la serie C è tutt’altra cosa  rispetto alla serie D, poi l’obiettivo prioritario, come ha più volte ripetuto Nicola Ragno, rimane la salvezza da conquistare al più presto e non nelle ultime giornate. Da non sottovalutare un altro aspetto che attiene al fatto che diversi  giocatori del Potenza non hanno mai fatto la serie C e difettano di esperienza. Con il lavoro quotidiano le pecche verranno eliminate e arriveranno anche le vittorie e le soddisfazioni per i tifosi anche ieri sera presenti in circa quattrocento al Menti a sostenere Dettori e compagni. Ma come non bisognava esaltarsi troppo prima dell’inizio del campionato, adesso non è il caso di deprimersi eccessivamente per i risultati di queste tre giornate. Ragno sa bene che il Potenza ha una sola medicina per risollevarsi: continuare a lavorare duramente ogni giorno, recuperare al più presto, dovrebbe avvenire per la partita interna con la Paganese del 2 ottobre, tre elementi molto importanti dello scacchiere rossoblù come Giosa, Guaita e Salvemini che sono in grado di alzare la competitività del Potenza, oltre che fornire all’allenatore altre opzioni da utilizzare nel corso delle partite. Ma anche i tifosi devono fare la loro parte perché devono, in questo momento di bisogno, stringersi intorno alla squadra. A livello tattico Ragno, oltre che a lavorare per alzare il rendimento dei suoi ragazzi, secondo noi deve trovare le soluzioni per dare alla squadra un equilibrio complessivo che possa consentire al Potenza un rendimento costante per tutta la partita e non solo quando prende gli schiaffi. Ci riferiamo alla disposizione del centrocampo dove Strambelli, che può e deve fare molto di più, non ha grande dimestichezza con la fase di interdizione quando il pallone è tra i piedi degli avversari con la conseguenza che il peso di cantare e portare la croce in mezzo al campo sta sulle spalle di Dettori e Piccinni che possono accusare, come successo nel secondo tempo con il Monopoli, cali fisici. Sta a Ragno trovare le soluzioni alle quali può dare il suo contributo determinante anche la società. Perché adesso è arrivato il momento di decidere, dopo queste tre partite, come riempire l’ultima casella del settore degli over: se con un attaccante oppure con un centrocampista che abbia le caratteristiche che cerca Ragno: grandi capacità tecniche, tattiche e fisiche in mezzo al campo e una spiccata predisposizione agli inserimenti nei meccanismi offensivi.  Uno così manca nell’organico rossoblù. Infine da dire che non ci ha convinto la scelta di Ragno contro la Juve Stabia di schierare la difesa a quattro giustificata dal tentativo di mettere il bavaglio al trio offensivo della Juve Stabia composto da Melara, Canotto e Paponi. Il risultato è stato pessimo per cui, forse, sarebbe stato preferibile, per avere più possibilità di raggiungere l’obiettivo, schierare una difesa a cinque con difensori di ruolo come il giovane Matino anziché arretrare sulla linea dei difensori Giron che resta pur sempre un esterno di centrocampo e ancora non al top della condizione. Nemmeno l’esperimento del doppio trequartista con Pepe e Strambelli a ridosso di Genchi che ha fatto assumere alla squadra una disposizione molto simile, come si dice in gergo, all’albero di Natale, ha dato, se non a sprazzi, i frutti sperati pur con la dotazione di grande qualità. Forse l’equilibrio di squadra serve in questo momento più della qualità.    

   
 
   
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Rocco Sabatella...

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