Una analisi profondamente onesta , quella fatta dal segretario regionale Mario Polese al direttivo regionale del PD. Una analisi che ruota tutta intorno al concetto di un partito che non ha capito che doveva scendere in strada per sentire la gente direttamente e senza intermediari, per ascoltare le voci, il dissenso, il disagio, le accuse. Si è chiuso all’interno di stanze nelle quali si aveva la pretesa di interpretare la gente senza vederla e senza sentirla. E questi invisibili con i quali abbiamo provato a recuperare un rapporto solo in questa campagna elettorale, hanno deciso di diventare visibili, con il loro voto, mettendo noi, adesso, in una posizione di invisibilità. E’ una sconfitta sul piano culturale prima che sul piano politico. Come recuperare un ruolo? Per Polese ,ricette facili non ce ne sono: bisogna recuperare il dialogo con le persone, aprire le sezioni ai non iscritti, e mettere in campo politiche che possano ridare speranza e fiducia verso un futuro diverso: il lavoro, l’ambiente, le risorse. Politiche soprattutto partecipate, perché –dice il segretario- le cose sono state fatte e sono state anche cose importanti: ma non sono arrivate alla gente, tenuta lontana dalle decisioni. Si può ripartire da Pittella e ricostruire una offerta, che sia del centrosinistra unito, un centrosinistra che deve stare insieme in maniera nuova, provando a costruire una reale convergenza programmatica con LEU, forze civiche, senza veti reciproci e con regole chiare.
Circa le alleanze, Polese si è mantenuto intorno al perimetro del Centrosinistra, non accennando alle altre forze che pure oggi compongono una maggioranza regionale e, mantenendosi, ha affrontato la questione Potenza con chiarezza: siamo stati responsabili ma ora una fase è finita, dobbiamo prenderne atto e voltare pagina, il Partito Democratico ritira la propria delegazione in giunta. E poi si affronterà il tema di Matera e degli altri comuni che versano in analoghe condizioni di ambiguità politica.
La conclusione dei lavori ha visto premiata l’impostazione data dal segretario , alla ricerca di una base di partenza che chiama a raccolta le forze di centrosinistra e cerca di offrire il massimo di unità interna. Da qui le concessioni a Lacorazza che ha chiesto di non partire dalla premessa che la candidatura presidenziale alla Regione sia già decisa e a Santarsiero , di togliere l’appoggio del partito alla Giunta di Potenza. Concessioni che danno il segno formale di un partito compatto, ma che si prepara ad altri confronti e altri scontri interni. r.r.
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