HANNO DETTO BASTA I TIFOSI E IL GRUPPO DIONISIO: TOCCA ADESSO AL SINDACO DE LUCA FARE SUBITO ALTRETTANTO
Continua la sfida totale del signor Vangone alla città di Potenza. Il passaggio della società al gruppo di Nicola Dionisio che sembrava fatto martedì scorso dopo la riunione fiume a casa di Vangone e che doveva essere sancito ieri con la firma dell’atto notarile, è tornato, non si capisce per quale motivo, in alto mare. Anzi ha ottime possibilità di avviarsi al fallimento. Infatti tutta la serata di ieri Dionisio e i componenti del suo gruppo sono stati in attesa, vana, di una telefonata di Vangone che gli indicasse orario e città della sede del notaio dove recarsi per firmare la cessione del Potenza. E dopo un’altra mattinata, sempre di ieri, nella quale Dionisio si era di nuovo incontrato con Vangone per avere ancora una volta la conferma diretta che il signore di Cava dei Tirreni aveva accettato la proposta e che non fossero sorti intoppi a chiudere definitivamente la vicenda in senso positivo. Ma come era successo tra mercoledì e giovedì in cui Vangone non aveva risposto, stranamente, al telefono facendo sorgere più di qualche dubbio agli acquirenti sulla sua reale e dichiarata intenzione di cedere, anche ieri sera l’ineffabile Vangone ha fatto un’altra giravolta clamorosa avvertendo Michele Saponara che l’appuntamento dal notaio sarebbe stato rinviato a martedi prossimo. Con l’assicurazione che per questa mattina si sarebbe provveduto a stipulare tra le due controparti un preliminare di accordo che dovrebbe rendere ufficiale il passaggio del Potenza, appunto, martedi prossimo, giorno fissato unilateralmente da Vangone per andare dal notaio. Un atto inutile e privo di validità ed efficacia che farà perdere solo altro tempo. Al limite Michele Saponara, come ha giustamente suggerito Nicola Dionisio, dovrebbe riuscire a fare inserire nel preliminare di accordo, se mai si firmerà, una forte penale pecuniaria se una delle due parti non mantenesse fede ai patti sanciti nel preliminare. Fin qui gli accadimenti degli ultimi tre giorni. E adesso qualche considerazione. Non è più il caso di andare indietro alle giravolte e alle bugie evidenti di questi signori che dimostrano di avere un ‘educazione ed un’affidabilità pari allo zero. E’ il caso, invece, che il gruppo Dionisio già questa mattina annunci ufficialmente, suo malgrado, l’abbandono della trattativa con l’ineffabile Vangone. Con il conseguente disimpegno totale, a partire da oggi, da tutte le incombenze relative alla gestione ordinaria della società. Questo anche per essere seri e coerenti con le dichiarazioni fatte da domenica in poi che questa sarebbe stata la settimana oltre la quale non andare per rendere ufficiale la cessione. Non perda tempo nemmeno Michele Saponara nel credere che, firmando il preliminare di accordo oggi, ammesso che questo preliminare Vangone lo accetti e lo firmi si abbia la certezza che martedi si rispetti l’appuntamento dal notaio. State tranquilli che, arrivati a martedì, l’inaffidabile e umorale comproprietario del Potenza troverà un’altra scusa per prendere tempo e per allungare il brodo. Per questo è meglio troncare ogni rapporto oggi e lasciare cuocere nel loro brodo i due signori campani. Ma non devono essere solo Dionisio e i suoi amici che avrebbero dovuto accollarsi un impegno di spesa di circa 250 mila euro per diventare proprietari del Potenza ad abbandonare la scena. Già a partire da oggi anche Vincenzo Palmieri e tutti quelli che si impegnano tutti i giorni per le necessità logistiche della società e che attraverso il loro lodevole lavoro permettono al Potenza di svolgere gli allenamenti e di giocare poi la domenica, devono comunicare già questa mattina la loro irrevocabile decisione di non avere più intenzione di collaborare con Vangone e Vertolomo. Venissero loro a Potenza, se hanno le palle per farlo, ad organizzare la partita di domenica con la Nocerina. Quello che stanno facendo questi due signori, in spregio alle elementari regole del rispetto delle parole date e degli accordi già trovati e poi puntualmente disattesi, non ha precedenti nella storia quasi centenaria del Potenza. Perciò devono essere abbandonati al loro destino perché non deve essere più consentito a questi signori di continuare a prendere in giro un’ intera città. La pazienza e la disponibilità sia delle persone che con Dionisio avevano messo in piedi questo progetto che dei tifosi sono arrivate ormai al capolinea. In questo momento il sindaco De Luca deve fare la sua parte in maniera rigorosa per tutelare gli interessi dell’ente che guida. Una ventina di giorni fa abbiamo invitato il primo cittadino a revocare l’utilizzo del Viviani a Vangone e Vertolomo per non aver ottemperato, nei tempi stabiliti e cioè entro il 12 dicembre dello scorso anno, ad alcuni obblighi, peraltro molto importanti, stabiliti dalla convenzione per l’affido del Viviani. Il nostro invito non ha suscitato, purtroppo, l’interesse del sindaco e noi abbiamo ritenuto di non insistere su questo argomento perché Dionisio ci ha detto che il suo gruppo si sarebbe fatto carico di chiudere la vicenda convenzione assumendosi l’onere di provvedere in tempi brevi a sanare le situazioni pendenti con il comune. Svanita definitivamente questa possibilità e non essendoci la minima speranza che provvedano alla bisogna Vangone e Vertolomo, torniamo fortemente alla carica con il sindaco perchè già nella giornata di oggi faccia l’ordinanza immediata di revoca della convenzione per acclarata inadempienza dei due dirigenti, si fa per dire, campani. Se questo nostro invito dovesse restare lettera morta, non va esclusa l’ipotesi che qualcuno possa presentare un esposto-denuncia contro il sindaco per omissione di atti d’ufficio. Atteso che il comune ha concesso a V e V un tempo sufficientemente lungo, due mesi, per mettersi in regola. Aspettiamo fiduciosi che il sindaco De Luca si attivi già questa mattina. Sulla figura di Vangone si sono ormai sprecati tutti gli aggettivi per stigmatizzare e condannare il suo comportamento. L’unica cosa che bisogna fare, oltre alla totale indifferenza nei loro confronti, sarà quello di mettere in guardia da subito quelle tifoserie, per esempio è il caso di Campobasso e di Messina, che corrono seriamente il rischio di trovarsi tra i piedi siffatti personaggi che, sembra, siano intenzionati a rimanere nel mondo del calcio per combinare, siamo sicuri, altri pasticci.