Non c’era bisogno che Salvini fosse così esplicito sul petrolio. Lo avevamo capito da alcuni indizi molto evidenti: il generale Bardi che aveva parlato di attività estrattiva nella sicurezza, il giornale del nord “la “verità”, che aveva magnificato l’importanza di quel tesoro nero che aspetta di essere raccolto e la Confindustria lucana che si era espressa contro la moratoria delle trivelle. Salvi, fedele al suo ruolo di chi le cose le dice in faccia ha chiarito. Io sono per il sì al petrolio. “Io voglio un Paese che cresce che lavora, con la tutela dell’ambiente ma a vantaggio del territorio. L’Europa é piena di dimostrazioni che l’industria pulita può convivere con l’ambiente sano e creare ricchezza. Ecco, diretto e conciso, come si conviene al suo personaggio. Solo che chiamare “pulita” l’attività estrattiva, per come si è svolta e per come si svolge, non è solo una sciocchezza ma una mistificazione grave che offende la comunità lucana, soprattutto quella che sta soffrendo per le conseguenze di quell’attività. Dovrebbe rispondere il sindaco di Viggiano a Salvini , quello che ha voluto ardentemente commissionare gli studi epidemiologici sui trentatre comuni della valle . Magari potrebbe farglielo dire da suo fratello che è nelle liste della Lega. Per carità, le opinioni non sono censurabili, almeno da questa parte del fiume, ma sentire il “capitano,mio capitano”, che è a favore dell’attività estrattiva senza se e senza ma, è una sberla che dovrebbe far svegliare anche i più sonnolenti . La verità è che il lupo perde il pelo ma non il vizio e un condottiero settentrionale che si atteggia a salvatore della patria, mentre sotto sotto lavora per staccare il paese in due, tra chi tiene i soldi e chi si accontenterà dei sussidi, fa seriamente riflettere sulla fragilità di una democrazia che non riesce a fare argine contro tentativi di determinare, in nome dell’emergenza, le condizioni per uno stravolgimento degli assetti costituzionali. Eppure lo stesso leader leghista sa bene che qui in Basilicata i suoi alleati di governo, i cinque stelle, considerano la questione petrolio alla stregua della questione TAV. Lui lo sa, forse proprio per questo è venuto a mortificarli in casa. r.r.
SALVINI: SI ALLE TRIVELLE
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