SAVIANO E DE MAGISTRIS , OVVERO LE ANALISI DI CONVENIENZA

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Bisogna far passare del tempo per capire gli uomini e per valutarne l’autenticità rispetto alle cose che dicono e alle azioni che mettono in atto. Dieci anni dopo, visti da vicino, Saviano e De Magistris sanno di vecchio entrambi, con una polemica che non è diretta a costruire ma a lasciare le cose come sono, per convenienza reciproca. Il primo parla esattamente come se dieci anni non fossero passati; e bisogna capirlo, perché lui questi anni li ha vissuti da quasi recluso, protetto, blindato, al punto che la realtà glie la devono raccontare i compagni di viaggio in divisa o senza; l’altro continua a interpretare tutti i ruoli , a seconda di quello che recita il copione di giornata: adesso Napoli è splendida, è tornata capitale culturale d’Europa, e quei morti ammazzati un giorno si ed un giorno no sono la normale fisiologia di una città moderna. Come si possa passare in dieci anni da una città corrotta, preda del malaffare politico, soggiogata dalla criminalità ad una città che espande luce e modernità , lui, De Magistris, non lo spiega ma molto educatamente lo lascia intuire.

E invece questa polemica dovrebbe essere presa ad esempio dei mali del Sud: che sono l’opportunismo e la convenienza. L’uno dipinge una Napoli di dieci anni fa, l’altro fa le fotografie ai turisti che varcano gli alberghi. E’ tutto qui?

No, è che il Sud sta arrancando dovunque, tra piccoli sforzi di rinnovamento e una grande resistenza dei poteri che contano. E che, per continuare a contare, stanno cambiando pelle, si mimetizzano, si mescolano alla politica portandosi dietro il sacchetto degli affari, si fanno trovare vicino ai rubinetti pubblici pronti a bere per primi, loro che conoscono quando l’acqua sta per arrivare. E’ questa continua infiltrazione di interessi privati in ambito pubblico che da vent’anni a questa parte sta segnando la pubblica amministrazione del Sud, e che non fa morti ma sicuramente distrugge le speranze del futuro. E purtroppo , da questo punto di vista, le Regioni, tutte, hanno agevolato questi rapporti corti, queste relazioni nascoste, queste intese tra poteri, questa crescita di una casta che non si vede ma c’è.

Ecco , l’uno da scrittore, l’altro da Magistrato , mi sarei aspettato che affrontassero i nuovi temi del Sud e che riguardano una analisi delle devianze politiche ed imprenditoriali, la mancanza di concorrenza e di  opportunità per tutti, la persistenza ad usare la discrezionalità e l’arroganza nel farlo alla luce del giorno, la mancanza di meritocrazia che costringe a scappare. Il potere nelle forme più arcaiche, che al Sud è vivo più che mai, trasformato nelle vesti e nelle parole, ma sostanzialmente identico a quando i contadini dovevano scendere dal marciapiede incontrando il Podestà, o sua Eccellenza , o sua Signoria. I titoli nobiliari sono in disuso: ma le parti che compongono la casta sono ancora vive e vegete.

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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