Tecnicamente la Cassazione ha esaminato le motivazioni che il Riesame ha dato al proprio giudizio sulla congruità delle misure cautelari. Quindi il Gip di Matera non era direttamente chiamato in causa e , non essendolo, ha mantenuto la sua posizione che era coincidente con quella del Pm. Sarà pure così, come dice un mio amico avvocato, ma la censura degli Ermellini riguarda tutto il procedimento arrivato al Riesame e quindi anche la decisione di quest’organo. E la censura riguarda il cuore del ragionamento che gli inquirenti hanno fatto e cioè che per il solo fatto che il Governatore Pittella rimane al suo posto i pericoli di reiterazione del reato permangono. Come dire che , colpevole o innocente, o si dimette oppure deve stare comunque lontano dalla scrivania al primo piano di viale Verrastro. Di fronte ad un sillogismo di questo tipo forse non sarebbe bastato e non basterebbe neanche la dichiarazione spontanea di non ricandidatura da parte del Governatore uscente: dalle parti di Matera non lo vogliono vedere nei panni di amministratore pubblico . E non vogliono aspettare neanche che ci sia un giudizio su quello che ha fatto: se ne deve andare ora e subito!
Io, nei panni del Governatore, sentirei un freddo siderale intorno a me, un freddo che un cappottino da cittadino che crede nella giustizia non riesce a contrastare, perchè si è tramutato in una nebbiosa atmosfera kafkiana, dove un potere incombe invisibile e opprimente, insensibile alle regole e deciso oltre ogni limite. E poiché questa è una partita che si gioca sul tempo, mi chiederei , sempre al posto del Governatore, se una pronuncia del Tar che dovesse bocciare la data di maggio per le elezioni non finirebbe col dare man forte alla strategia di giustizia “ora e subito” che a Matera ha inaugurato il suo corso, recuperando i metodi di mani pulite , con uno strabismo particolare che non riguarda alcuni partiti ma solo alcuni uomini. Nel senso che una decisione del Riesame che dovesse, ancora una volta, confermare le tesi del Gip non consentirebbe una discussione in Cassazione prima della presentazione delle liste. E siccome il ragionamento è tutto incentrato sul diritto che si nega ad una persona di poter continuare a fare politica in assenza di una sentenza di condanna, questo diritto rischia di essere conculcato prima che il caso torni a Roma per farlo valere.
Fossi nei panni del Governatore, rinuncerei alla intenzione di candidarmi, mi concentrerei su dove e come riprendere i fili di un discorso di coalizione che si è spezzato e aspetterei che questo freddo siberiano , reso ancora più rigido dalla solitudine e dal silenzio che mi circonda, consenta di uscire all’aperto per iniziare a guardare da quale parte incamminarsi. Rocco Rosa