DOMENICO FRIOLO : “SERE LUCANE D’ESTATE”

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” SERE LUCANE D’ESTATE”
Nella sera che si appressa
un sospiro rincorre e fende il ricordo
abbatte orizzonti e tempo
veloce,percorre a ritroso gli anni
i profumi e gli odori
ode voci a cui non sa dare piú un nome
nomi a cui non riesce a dare volto.
I paesini immersi nei lampioni,
lucciole sparse tra le rupi,
si ergono tra le stelle.
Si balla nella mia terra
tra fuochi e sagre
il santo in processione
tra calici d’Aglianico,
la pertica percuote la pignata
in cima al palo da scalare:
l’ambito prosciutto.
I bambini nei sacchi
saltano corrono cadono si rialzano
felici, ciascuno avrá vinto.
In un angolo appartati
i giocatori di morra gridano
disegnando un numero con le dita
gli adolescenti, tra musiche
che coprono le voci
giostrano, scontrano le auto,
si rincorrono in volo
in un girotondo infernale
infine fuochi pirotecnici
sfavillio di colori
meravigliose immagini in espansione
nel cielo un ultimo baleno
si ripercuote lontano il botto
nell’odore acre dei fuochi
si fa ritorno da se stessi.
Nella sera che si appressa, nel mio respiro
un vago senso di terra promessa.
( di Domenico Friolo)

Per qualche tempo, le serate di estate di  Domenico Friolo, non saranno piacevoli non solo perchè le trascorrerà lontano dalla sua amata Terra, ma perchè avrà a che fare con un pò di riabilitazione ndo. Un problema che lui, Domenico,affronta con la consueta determinazione, quella stessa  che lo ha portato nella vita a superare ostacoli di tutti i tipi. Domenico è un grande poeta e non perchè io gli faccio dono di un aggettivo impegnativo, ma perchè lo è per davvero, con la sua capacità di farti sentire sulla pelle i sentimenti di una terra lasciata e che da allora è diventata sempre terra promessa. Non terra ripudiata come fanno molti che, lasciando per necessità i nostri paesi, si sentono traditi, ma terra amata, capita, perfino perdonata. Lui come pochi riesce a trasmetterti le emozioni, l’incanto di un momento, l’istantanea di un sentimento che molti avvertono nell’inconscio ma che sono incapaci di esprimere con parole appropriate. Lui  apre il cassetto magico dei  ricordi ed escono sorrisi dei bimbi, ebrezza dei giochi, tepore di un focolare, e mille e mille altre sensazioni che provengono dalle radici profonde del vivere quotidiano di questa nostra comunità. Sere d’estate è il racconto in versi di un festa,” presentala come un attimo di cercata spensieratezza, che va via con l’ ultimo botto. Il giorno dopo, scompaiono le luci, lo splendore dei colori. La nettezza urbana ha il suo da fare, e quel senso di ricominciare vago, incerto. Le panchine si riempiono di anziani, che discutono mestamente sul …grandioso giorno passato.”In bocca al lupo , caro Domenico, ii aspettiamo,come semrpe, a fine mese  convinto che il tempo lo impiegherai bene, per dialogare a distanza con la tua amata terra natia. R.R. ( in copertina Rocco Papaleo)

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