Se la Ferrari è prima, è perché vuole essere prima. Lo diciamo ancor prima di dare i risultati della giornata per evitare un’escalation di aspettative pericoloso per qualsiasi tifoso del Cavallino. Ma una cosa va detta: la SF70H non sembra il disastro tecnico di cui si mormorava settimane fa.
Kimi Raikkonen si porta davanti a tutti fermando il cronometro a 1’20”960. Il finlandese si è imposto sulla Mercedes di Lewis Hamilton e di Valtterri Bottas. Il miglior tempo registrato con la W08 appartiene all’inglese, dista 23 millesimi ed è in condizioni di gomma addirittura favorevole (Raikkonen con le Soft ha battuto Hamilton con le SuperSoft). Eppure stamattina la Rossa inseguiva con 1”8 di svantaggio. Com’è possibile?
Semplice. Siamo al secondo giorno di test e si gioca a carte coperte. I veri dati si leggono tra le righe e non sono sotto gli occhi di tutti. Uno di questi dati è il numero di giri della Mercedes: ben 168, più di quelli di ieri. La vettura tedesca continua a mostrarsi indistruttibile davanti alla concorrenza, che di certo la invidierà per questo.
La Red Bull ha piazzato Max Verstappen al 3° posto con 89 tornate sulle spalle. Che i Bibitari riescano a imporre tanti giri alla RB13 dà da pensare: i problemi di lunedì erano solo una serie di sfortunati eventi oppure ieri sono stati particolarmente fortunati? Magari, vista la fiducia della Renault nei propri propulsori, si potrebbe propendere per la prima ipotesi. Ma meglio aspettare: i prossimi giorni sapranno dirci di più.
Chi non si lamenta dell’affidabilità è la Ferrari. Perché riprendiamo a parlare del Cavallino? Perché il 4° tempo appartiene a Kevin Magnussen, su Haas VF17 motorizzata (appunto) Ferrari. Quando il danese non è troppo impegnato a schiantarla contro i muri, la macchina americana dimostra di saperci fare. E tutti questi dati non sono solo utilissimi ai tecnici della Scuderia: sono anche la cartina tornasole che Binotto ha lavorato bene sulla PU.
Seguono in classifica Ocon e Kvyat, rispettivamente per Force India e Toro Rosso. Il francese in particolare può dirsi soddisfatto perché ha portato a casa oltre 80 giri e il team è riuscito a risolvere i problemi agli scarichi che in mattinata lo avevano afflitto.
Bottas su Mercedes chiude al 7° posto dopo aver girato per ben 102 giri e aver simulato il passo gara con le gomme Soft. Sempre sulle Soft hanno girato Palmer per la Renault e Giovinazzi per la Sauber. Da aggiungere una notizia del mercato interessante: Tatiana Calderon, ex terza pilota della Renault, ha siglato un contratto con Sauber. Il che riapre i sussurri sulle condizioni di salute di Pascal Wehrlein, il pilota ufficiale (il quale spinge per essere presente già a Barcellona la prossima settimana).
Delusioni di giornata la McLaren con alla guida Stoffel Vandoorne e la Williams con il debuttante Lance Stroll dietro il volante. Vandoorne è incolpevole: ha dovuto schierare la terza PU in due giorni e quindi non è riuscito ad andare al di là del 10° posto. Se la situazione non dovesse migliorare, a Woking si prospetta un disastro sportivo simile al 2015.
In Williams ci ha pensato Stroll a rovinare tutto. Il giovanissimo canadese ha portato la FW40 in testacoda al 12° giro. Risultato: la macchina bianca sponsorizzata Martini ci ha rimesso un alettone anteriore di cui non disponeva alcun pezzo di ricambio. Stop forzato per la squadra inglese, che dovrà aspettare oggi per rifarsi.