Ci sono vari segnali che indicano come il tema della lotta alla corruzione diventerà centrale nella distanza da qui alle elezioni, non solo perché c’è chi anticipa di farne argomento di campagna elettorale ,ma perché si capisce da più parti che il solo modo per tirare il Paese dalle secche di una difficoltà persistente a ingranare la marcia e dalla conseguente indifferenza totale verso la politica di gran parte degli italiani è quella di pedalare sul sentiero della moralizzazione delle istituzioni. A Cantone che presenta una pesante relazione al Parlamento, risponde a distanza di qualche giorno il procuratore Gratteri con una riflessione ancora più pesante e che cioè, parlando della Calabria, certa burocrazia fa più paura delle coppole. Con il che chiudendo il cerchio tra cattiva politica e cattiva burocrazia che fanno da sponda agli affaristi di ogni ordine e grado e dando un segnale preciso al Parlamento che sulla riforma del codice antimafia sfoglia la margherita., L’analisi di Cantone mette in rilievo le aree più vulnerabili che in questi anni si sono evidenziate: la sanità , con gli appalti, i concorsi,l’accreditamento, ma anche i rifiuti, i sistemi portuali e perfino le università. E tutto questo ha un filo conduttore che è data dalla persistenza di dirigenti che -dice Gratteri- passano indenni e indisturbati da un governo all’altro, forti del potere condizionante che hanno conquistato. Sulla sanità, tra Agenas e Anac ( l’autorità anticorruzione) si sta preparando un piano ispettivo ad hoc, ma evidentemente la corruzione è un tema talmente vasto che ognuno è chiamato a fare la sua parte. Lo stesso Mattarella ha usato recentemente parole inequivoche parlando di corruzione come furto di futuro e furto di democrazia, sull’onda del veemente grido di dolore del Papa che ha già anticipato di pensare ad una scomunica per i corrotti.
Questo lo scenario generale. Sul quale si colloca il rapporto tra autorità amministrativa in materia di prevenzione alla corruzione ( l’Anac appunto) con pieni poteri ispettivi , di indagini e di proposte a Governo e Parlamento e il sistema Giustizia che continua a richiedere una migliore specificazione dei ruoli, per evitare confusioni ed accavallamenti. Ci sono problemi che questa difficile convivenza ha evidenziato , uno dei quali è il parere preventivo sulle gare di appalto, che , quando dato positivamente, finisce col sembrare un bollino di garanzia all’espletamento. Cosa che lo stesso Cantore non vuole in quanto trasformerebbe il suo ufficio in una sorta di struttura consulenziale.
In tutta questa esperienza di Cantone ci sono cose positive ( per esempio la denuncia dall’interno delle amministrazione che è diventata più cospicua numericamente) e cose che non hanno funzionato come il delegato alla legalità che non si capisce ancora che cosa è chiamato a fare. Quello che va evidenziato è che se non si inquadra bene la differenza di poteri tra Autorità anticorruzione e Procure, uno scenario politico in forte cambiamento potrebbe creare terreno fertile per la confusione , nella quale la sola a vincere sarebbe la continuita’ di un sistema che è adatto per la proliferazione del malaffare. Si dia la politica una mossa, che riguarda sopratutto gli anticorpi da creare all’interno della Pubblica Amministrazione affinchè, a prescinder da chi cerca, ci sia poco da cercare. Rocco Rosa