Anche se siamo solo alla seconda gara del lungo percorso fino a Mosca, Ventura si rende conto che è una sfida quasi decisiva e da finire, possibilmente, con un successo se non si vuole rischiare grosso al ritorno in Spagna.
E’ la prova del nove per la nazionale targata Ventura la seconda gara delle qualificazioni per i mondiali in Russia. Allo Juventus Stadium arriva la Spagna in quello che si può definire un vero e proprio spareggio qualificazione tra le due più forti compagini del girone e che nei due scontri diretti si giocheranno il primo posto che permette di andare direttamente alla fase finale. Mentre la seconda, insieme alle altre che si saranno piazzate in questa posizione, dovranno disputare gli spareggi per avere il viaggio garantito in Russia. Italia e Spagna si ritrovano di fronte esattamente dopo tre mesi e mezzo dall’ultima sfida consumata agli Europei di Francia negli ottavi di finale e che arrise agli azzurri allora allenati da Antonio Conte.
Gli azzurri che scendono in campo domani sera sono in pratica gli stessi che misero sotto gli spagnoli eliminandoli dalla competizione continentale. Parecchie le novità tra le furie rosse a cominciare dal tecnico che non è più Del Bosque sostituito da Lopetegui. Il quale ha provveduto a ringiovanire l’organico e a dare fiducia a tanti giocatori che non erano tenuti in considerazione dal precedente Ct. Come Morata, ormai diventato titolare inamovibile al centro dell’attacco. Sul piano tattico Lopetegui non apporterà grossi sconvolgimenti alla filosofia del calcio spagnola anche se rispetto al predecessore qualche accorgimento lo sta studiando per presentarlo a Torino. E che dovrebbe riguardare la possibilità da parte degli spagnoli di sfruttare maggiormente le corsie laterali grazie alle giocate degli attaccanti esterni. Che tra i convocati per questo vero e proprio spareggio sono davvero tanti e tutti con buone possibilità di giocare dall’inizio. Anche se i favoriti sono Vitolo sulla corsia di destra e Nolito in quella opposta.
Con Morata, pupillo di Lopetegui, al centro. E poi tra centrocampo e difesa i mostri sacri Iniesta, Piquet, Ramos e il portiere De Gea. Ma il merito maggiore del nuovo commissario tecnico spagnolo nei suoi primi tre mesi di lavoro è stato quello di avere ridato smalto, motivazioni e verve ad un organico che con Del Bosque, al netto dell’organizzazione di gioco, si era completamente spento ed era sempre in balia dell’avversario. Rispetto a quella squadra che aveva dominato negli ultimi anni il calcio mondiale dall’alto di una superiorità apparsa schiacciante. La mazzata definitiva per costringere la Federazione spagnola ad un cambio di passo l’ha data a giugno scorso Antonio Conte con la grande prestazione dei suoi ragazzi che annichilirono gli spagnoli mandandoli a casa. Pur avendo, sulla carta, un organico inferiore a quello degli spagnoli. Confezionando un europeo da sogno finito solo ai calci di rigore con la Germania. E domani sera anche Ventura sogna di ripetere l’impresa e per questo si affida agli stessi uomini che conoscono molto bene gli avversari e sanno benissimo come far loro male. Contando anche sull’aiuto del pubblico di Torino visto che ci sarà il tutto esaurito allo Juventus Stadium. Anche se siamo solo alla seconda gara del lungo percorso fino a Mosca, Ventura si rende conto che è una sfida quasi decisiva e da finire, possibilmente, con un successo se non si vuole rischiare grosso al ritorno in Spagna. E per questo che il suo pensiero fisso, subito dopo il sorteggio, è stato quello di studiare a fondo la nuova Spagna targata Lopetegui e trovare gli accorgimenti giusti per bissare il successo all’Europeo. Tra i quali ci sarà senz’altro il pressing alto anche degli attaccanti per inibire al massimo l’inizio della costruzione del gioco da parte degli spagnoli.